Rita Pavone, momenti drammatici: “Priva di sensi, non respirava”

Il malore che colpì Rita Pavone negli studi Rai, momenti drammatici raccontati da Teddy Reno: “Priva di sensi, non respirava”.

(screenshot video)

A 75 anni, la cantante Rita Pavone è ancora molto attiva nel campo artistico: dopo l’esperienza di Sanremo, la vediamo impegnata in queste settimane ad All Together Now e nel pomeriggio di oggi sarà ospite della trasmissione ‘Verissimo’, condotta da Silvia Toffanin. Ma la sua carriera ha avuto una brusca interruzione ormai molti anni fa: era infatti l’ottobre del 2003, quando un malore rischiò di risultare fatale. A raccontare quello che le è accaduto, fu il marito Teddy Reno a colloquio con ‘Repubblica’.

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Teddy Reno e il grave malore della moglie Rita Pavone

“La settimana scorsa la mia Rita è stata porta a porta con l’ aldilà. Ed è stata salvata dall’ intervento dei medici del Policlinico di Monza”, ha spiegato. I drammatici momenti si sono consumati negli studi Rai a margine della registrazione di un noto programma televisivo: “A Saxa Rubra alle prove, mentre ballava mi guarda con gli occhi sbarrati, interrompe, fa dieci metri per uscire dalla palestra e si accascia a terra” – racconta Teddy Reno – “L’hanno salvata la sua segretaria, Rossella Ricciotti e il coreografo Fabrizio Maneini con un massaggio cardiaco”.

Quello che accade in quei momenti concitati è fondamentale, Teddy Reno fa una scelta che salva la vita alla moglie: “Rita era senza conoscenza, non respirava. Poi è rinvenuta, è sopraggiunto il medico della Rai, siamo corsi al pronto soccorso. Sembrava tutto regolare. In aereo l’ho portata al Policlinico di Monza. Le hanno fatto la coronarioscopia, negli anni si era formata una placca al centro dell’ aorta e aveva ostruito la circolazione: poteva andarsene da un momento all’ altro. I professori Spagnolo e Acquistapace l’hanno salvata: quattro ore di intervento, lunedì, le più lunghe della mia vita. Rita ce l’ ha fatta, è fuori pericolo: è entrata nella fase di riabilitazione. Sono felice, per me è come la mia stessa vita”.

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