Bruno Vespa: “Giovani senza mascherina? Userei gli idranti”

Bruno Vespa è duro a DiMartedì commentando le immagini dello scorso weekend nelle grandi città: “Sono per le aperture ma con rigore”

Bruno Vespa
Getty Images

Il giornalista Bruno Vespa è duro e categorico. Ospite a DiMartedì su La7 da Giovanni Floris, lo storico conduttore di Porta a Porta per esprimere la sua rigidità in merito al rispetto delle norme anti-Covid con un’espressione che fa ricordare i lanciafiamme del governatore campano De Luca.

Le immagini delle grandi città, da Roma a Milano a Napoli, dopo lo scorso weekend con le vie dello shopping che sono state prese d’assalto, le hanno viste tutte e turbato molti, soprattutto i rigoristi che non vogliono sentire parlare di aperture.

Anche Vespa è per il rigore ma si definisce aperturista, indicando che il problema sta nel controllo. Commentando le immagini ha detto “sperderei gli assembramenti con gli idranti” alla vista di giovani senza mascherina.

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Bruno Vespa, aperturista con rigore: “Perché non si possono contare le persone?”

Bruno Vespa ha riportato un esempio concreto, una sua esperienza diretta. Dice di essere entrato in una grande libreria di Milano e si entrava in maniera contingentata, c’erano i numeri, fino a 104 persone.

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Così come al Cenacolo di Da Vinci e in tanti altri museo. “Io non capisco perché non si possano contare le persone” si chiede il giornalista che si definisce aperturista ma anche fautore di un rigido controllo.

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