Amazon colpisce al cuore il monopolio di Sky per la trasmissione delle partite della Champions League, nel triennio 2021-2024 il più importante match del mercoledì sera sarà trasmesso, solo online, dalla piattaforma Prime Video: i costi
Dalla stagione 2021-2022 cambierà radicalmente il modo in cui i tifosi italiani sono abituati a vedere le partite di Champions League. Inizia l’era dell’abbonamento spezzatino anche per la massima competizione europea per club. Dal prossimo settembre, infatti, non basterà l’abbonamento a Sky per vedere tutti i match del torneo che ha come premio finale la coppa dalla grandi orecchie, ma sarà necessario dotarsi, anche, di una account di Amazon Prime Video.
Quello che già accade per la Serie A, una parte dei match sono visibili solo online su DAZN, si replicherà pari pari per la Champions League. Ad annunciarlo, in una nota ufficiale, lo stesso patron di Amazon Jeff Bezos: “La nostra società – dichiara Bezos – trasmetterà in esclusiva in Italia la dirette delle migliori partite del mercoledì sera”. L’accordo sarà valido fino al termine della stagione 2023-2024.
“Amazon – prosegue l’imprenditore made in USA – non vede l’ora di offrire ai clienti in Italia una fantastica esperienza calcistica capace di portarli ancora più vicino all’azione”.
Tutto molto bello e tutto molto stimolante ma ci sono almeno due questioni che sollevano perplessità.
La prima, i costi. L’attuale abbonamento annuale da Amazon Prime Video ha un costo di 36 euro l’anno se si paga in una sola soluzione, 3.99 se si paga mensilmente. A conti fatti un costo non insormontabile ma che va a sommarsi ai costi che un tifoso medio già sostiene per vedere le partite. L’abbonamento Sky, per Serie A e Champions League costa 43,20 euro al mese, quello di DAZN 9,99 al mese. Il tutto escluso sconti e promozioni. La sostanza è che quello che una volta veniva offerto per intero da Sky per un costo complessivo di circa 45 euro ora costerà circa 57 euro. Un aumento di circa il 20%.
La seconda questione riguarda le infrastrutture di rete presenti in Italia. Chi è cliente di DAZN o peggio ancora di Eleven Sports sa che esiste un delay, un ritardo, di almeno 25 secondi sul tempo reale del match così come sa che la rete salta e rallenta riducendo ai minimi termini il piacere di seguire il match.
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Ci aspetta lo stesso destino anche per la Champions League? Riuscirà Amazon a bypassare queste due difficoltà. I tifosi e gli appassionati, già da ora, attendono chiarimenti consapevoli che negli anni scorsi il problema non è stato affrontato né, tantomeno, risolto.
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