Covid, test sulla variante inglese. Il microbiologo Rasi: “Forse serve un nuovo vaccino”

In caso di una mutazione sostanziale del Covid potrebbe essere necessario un nuovo vaccino: intanto i test sulla variante inglese sono iniziati.

variante covid
Sean Rayford/Getty Images

“In caso di mutazioni multiple a livello strutturale, il vaccino potrebbe risultare inefficace e dovrebbe essere perciò rivisto”. Il microbiologo ed ex direttore dell’Ema Guido Rasi, intervistato dal Sole 24 Ore, ha chiarito il quadro della situazione sulla variante inglese del Covid.

“Non credo che ci troviamo di fronte a questa ipotesi – ha aggiunto tuttavia lo scienziato – La mutazione è intrinseca ai virus e non dovrebbe preoccupare, anche se purtroppo non sappiamo ancora come il Covid proverà a trovare nuovi modi per sopravvivere”.

Rasi ha per questo motivo voluto evidenziare l’importanza di una campagna vaccinale veloce e massiva: “Se si dovesse comportare come i virus influenzali basterà solo un restyling del vaccino, in caso contrario bisognerà ripartire dall’inizio”.

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Al via i test sulla variante Covid inglese: segnali incoraggianti

Pfizer e Moderna hanno iniziato a testare i loro vaccini sulla variante inglese del Covid che tanto sta facendo preoccupare l’Europa. Secondo i primi dati, dovrebbero essere ancora efficaci. Le due società hanno assicurato che i loro sieri, nonostante il virus sia già stato interessato da altre mutazioni, si sono sempre rivelati adeguati.

“Dal punto di vista scientifico è estremamente probabile che il nostro vaccino possa difendere anche contro questa nuova variante, anche se è un po’ diversa da quelle già note”, ha spiegato il fondatore di BoNTech, Ugur Sahin.

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A tranquillizzare sull’efficacia del vaccino ci ha pensato anche Moderna attraverso una nota: “Sulla base dei dati ottenuti fino ad oggi, ci aspettiamo che l’immunità indotta protegga anche contro le varianti recentemente scoperte nel Regno Unito”.

 

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