Risolta la questione sui trasporti, sugli ingressi scaglionati e sul tracciamento degli studenti: il piano per la riapertura delle scuole al rientro delle vacanze è pronto.
A partire da giovedì 7 dicembre, subito dopo l’Epifania, gli studenti italiani potranno riprendere le attività scolastiche in presenza dopo lo stop dovuto alla seconda ondata del coronavirus. Ad anticiparlo è stato il primo ministro Giuseppe Conte nel corso dell’intervista a “Porta a Porta” del 23 dicembre.
“Ho raccomandato perché ci sia un’apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese – ha sottolineato il premier – La flessibilità è l’unica possibilità che abbiamo per evitare criticità che si concentrano anche sui trasporti”.
Come spiegato dal Ministero dell’Istruzione, che non ha ancora confermato ufficialmente la data annunciata da Conte, il piano per la riapertura delle scuole prevede la didattica a distanza almeno al 50% per le scuole superiori di secondo grado. Le attività in presenza negli istituti riprenderanno gradualmente fino ad arrivare al 75% degli studenti in classe.
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La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, in accordo con la ministra degli Interni Luciana Lamorgese, aveva pensato di istituire in ogni territorio una task force per definire e differenziare le varie problematiche legate alla ripresa dell’anno scolastico in presenza.
L’intesa per la riapertura delle scuole tra governo, Regioni, Provincie, Città metropolitane e Comuni è stata siglata in Conferenza Unificata. Secondo l’accordo “un’eventuale ulteriore sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza sarà prevista come misura residuale”.
Il sistema di tracciamento per le scuole, come richiesto fortemente dalla ministra Azzolina, sarà rinforzato attraverso un piano per la rapida applicazione dei Protocolli sanitari relativi al monitoraggio degli studenti. “Studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado finalmente potranno tornare a scuola. È giusto che possano farlo grazie all’impegno di tutte le Istituzioni coinvolte. Sono molto felice per l’intesa siglata”, ha commentato la ministra dell’Istruzione.
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Il problema principale era legato al settore dei trasporti. L’accordo raggiunto con il governo prevede una riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale secondo le indicazioni dei Prefetti. Per alleggerire il carico di persone nei bus, nelle metro e nei treni sarà incentivato lo smart working per il settore pubblico e privato, scaglionando gli ingressi delle scuole e delle attività commerciali.
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