Non si placano le proteste in Libano. Due morti e più di 300 persone ferite. Continuano le proteste contro le restrizioni anti-covid imposte dal governo per contrastare il contagio.

L’origine delle proteste risiede nel malcontento generale in costante aumento nel Paese. Le condizioni di vita peggiorano e le misure indotte dal governo hanno scatenato l’ira di una parte della popolazione libanese, soprattutto nel nord del Paese. I manifestanti sono scesi in piazza già da lunedì e in modo ininterrotto hanno protestato contro le misure stringenti, come quella del lockdown che non è altro la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dura la reazione del premier uscente Hassan Diab che punta il dito contro i protestatari e le loro rivendicazioni che in questo caso reclamano con forza il sostegno pubblico, in un paese piegato dalla crisi occupazionale.
#BREAKING: in #Tripoli, #Lebanon, violence has erupted for the third straight night. According to @Reuters, security forces are firing live bullets at protestors. Stay tuned. https://t.co/BqZJMIvNE9
— Steve Hanke (@steve_hanke) January 28, 2021
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Preoccupa il crollo della valuta libanese, che ha perso oltre l’80% del suo valore. Le riserve estere sono in calo e la disoccupazione ha raggiunto livelli altissimi, inducendo migliaia di famiglie in condizioni di povertà, che lamentano la mancanza di sussidi governativi e di un piano di ripresa.
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Le principali città sotto assedio
Tripoli è la seconda città del Libano, non solo per grandezza ma anche per l’alto tasso di povertà: ed è proprio qui che le proteste hanno raggiunto progressivamente connotati assai duri, facendo registrare difatti incendi e atti dimostrativi violenti, come l’assedio alla sede del comune di Tripoli, poi incendiato. Alcuni manifestanti hanno prima cercato di forzare l’accesso all’interno del municipio e altri hanno lanciato ordigni contro le forze di sicurezza, scatenando la loro reazione, con idranti, gas lacrimogeni e proiettili di gomma.
Come riportano i canali internazionali di informazione più di 300 persone sono rimaste ferite, 26 di queste fanno parte delle forze di sicurezza. Rimane alta l’allerta, soprattutto nella città a nord, come Beirut e Tripoli, che rimangono al centro delle proteste antigovernative.