Continuano le ricerche dei 4 escursionisti dispersi da domenica sul monte Velino, in Abruzzo. Si utilizzano tecniche innovative e da tutta Italia sono arrivati più di 100 soccorritori.
Non si arrestano le ricerche di Tonino Durante, Gian Mauro Frabotta, Valeria Mella e Gianmarco Degni, i 4 escursionisti che da domenica 24 gennaio risultano dispersi sul Monte Velino, la cima più alta della catena marsicana Sirente-Velino. Tra Soccorso Alpino, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia di Moena e 9° Reggimento Alpini de L’Aquila, sono in tutto un centinaio gli uomini arrivati da tutta Italia che risultano impegnati nelle ricerche.
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Escursionisti dispersi: dalla Valle d’Aosta arriva il potente sonar
Sono molti i mezzi e le tecnologie che in queste ore si stanno utilizzando per ritrovare i 4 escursionisti che da domenica risultano dispersi sul Monte Velino, in Abruzzo. Oggi, dalla Valle d’Aosta è arrivato persino un potente sonar del Soccorso Alpino della stessa regione che viene impiegato per la prima volta in Abruzzo.
Si tratta di una sofisticata tecnologia Recco, un’antenna di 80 centimetri di diametro trasportata da un elicottero dei Carabinieri, ex Forestali, in grado di rilevare, anche a profondità notevoli, oggetti metallici, dunque chiavi, cellulari e metalli degli indumenti da alpinista. La potente tecnologia è stata già sperimentata con successo in occasioni simili dal Soccorso Alpino della Valle d’Aosta e del Trentino Alto Adige e si spera possa ora aiutare notevolmente nelle ricerche.
L’area della slavina che ha travolto i 4 escursionisti è immensa e lo strato di neve supera i 6 metri di spessore. Per questo l’intera zona viene battuta anche con strumenti elettronici e sonde anche se le ricerche risultano molto difficili sia a causa del maltempo che a causa dell’incertezza del percorso che i 4 avrebbero percorso.
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Tonino, Gian Mauro, e i due fidanzati Valeria e Gianmarco, sarebbero partiti domenica da Massa d’Albe, in provincia de L’Aquila, ma il ritrovamento della loro auto vicino al rifugio più vicino all’inizio della valle, non dà, purtroppo, nessuna certezza del percorso effettuato.