Catturato Salvatore Carfora, responsabile della morte di Sonia di Maggio

Catturato Salvatore Carfora, l’artefice del delitto di Sonia di Maggio. L’uomo nella nottata aveva tentato la fuga ma stamani è stato fermato dalla polizia ed ha confessato il delitto.

Sonia Di Maggio

E’ stato fermato ed ha confessato il proprio delitto. Si tratta di Salvatore Carfora, questo il nome del responsabile della morte di Sonia di Maggio, ex fidanzata del reo. La ragazza è stata uccisa ieri sera, poco prima delle 20, in via Piave a Minervino di Lecce.

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La cattura di Carfora

Salvatore Carfora ieri sera, dopo aver ucciso con oltre 20 coltellate Sonia di Maggio si è messo in fuga. L’uomo è stato fermato questa mattina dagli agenti di Otranto mentre si recava a piedi alla ricerca di un mezzo con il quale allontanarsi dal Salento. Carfora portava addosso ancora i vestiti e lo zainetto del momento del delitto.

L’assassino è stato portato presso il commissariato di Otranto dove ha confessato la propria responsabilità dell’omicidio al pm Alberto Santacaterina. Carfora è uscito dal commissariato accompagnato dai poliziotti per recarsi nel luogo in cui si sarebbe disfatto dell’arma del delitto. L’uomo è stato  dichiarato in arresto per l’omicidio della sua ex fidanzata Sonia.

Le dinamiche del delitto erano già state in parte ricostruite grazie alla testimonianza di Francesco Damiano, l’attuale fidanzato di Sonia, presente al momento dell’omicidio. Damiano ha raccontato dell’orribile evento durate il programma Mattino Norba: “Stavamo andando al supermercato io e lei da soli, poi è sbucato lui, l’ha presa dal collo e ha cominciato ad accoltellarla, e ha continuato dandole più di una ventina di coltellate. Lei ha cercato di liberarsi e io nel frattempo stavo cercando aiuto e non c’era nessuno, poi mi sono messo ad urlare ed è arrivato qualcuno. Ma lui era già scappato e lei stava a terra”.

Non è però questo il primo delitto di cui si è ricoperto Carfora. Il 39enne di Torre Annunziata era uscito da poco dall’ospedale psichiatrico giudiziario Filippo Saporito di Aversa, dove era finito dopo aver ferito a coltellate un parcheggiatore abusivo durante una lite.

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