Russia, morto il medico che curò Navalny dall’avvelenamento

Maksimishin Sergej Valentinovich, il medico che curò Navalny dopo essere stato avvelenato, è morto improvvisamente per cause ancora sconosciute.

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ANDREY BORODULIN/AFP via Getty Images

Il medico russo che lo scorso agosto curò Alexei Navalny nell’ospedale di Omsk subito dopo l’avvelenamento con il Novichok è improvvisamente morto all’età di 55 anni. Si chiamava Maksimishin Sergej Valentinovich. Il noto oppositore del Cremlino aveva ricevuto le prime cure mediche proprio da lui prima di essere trasferito in Germania. Le cause del decesso non sono ancora state rese note, ma secondo alcune indiscrezioni avrebbe avuto un attacco cardiaco fulminante.

A riportare la notizia è stata la Cnn citando l’annuncio dell’ospedale in cui lavorava il dottore, che era ritenuto dai colleghi uno dei migliori nel suo ruolo. “Con rammarico – si legge nella nota ufficiale – vi informiamo che il vice capo medico per l’Anestesiologia e la Rianimazione dell’ospedale di emergenza, assistente del dipartimento dell’Università statale di medicina di Omsk e dottore di ricerca in scienze mediche Valentinovich è improvvisamente morto”. Sul caso dovrà essere fatta chiarezza perché il medico era in buona salute e non aveva patologie pregresse.

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Caso Navalny: le proteste non si fermano

La notizia della morte del medico che curò Alexei Navalny arriva poco dopo la sua condanna da parte del tribunale distrettuale Simonovsky a due anni e cinque mesi di reclusione. Dopo essere rimasto ricoverato per mesi a Berlino, il principale dissidente di Vladimir Putin era rientrato nelle scorse settimane in Russia, per poi essere subito arrestato dalle autorità. “Vogliono imprigionare una persona per spaventarne milioni”, aveva poi dichiarato in udienza.

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La condanna al carcere di Navalny ha generato in Russia violente proteste in piazza, seguite da migliaia di arresti. Le persone fermate ad oggi sarebbero oltre 13mila. Tuttavia le manifestazioni non si sono ancora placate, soprattutto nella capitale Mosca e a San Pietroburgo. L’obiettivo dei manifestanti è chiedere l’immediata scarcerazione dell’oppositore politico del Cremlino e di tutti i suoi sostenitori.

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