Omicidio Montecassiano, arriva l’arresto di figlia e nipote di Rosina Carsetti

Svolta nelle indagini per l’omicidio di Rosina Carsetti, avvenuto alla vigilia di Natale a Montecassiano, centro in provincia di Macerata, arriva l’arresto di Arianna Orazi ed Enea Simonetti rispettivamente figlia e nipote della vittima. 

Arresto figlia nipote Rosina Cassetti
Rosina Carsetti

Come riferiscono le cronache locali all’alba di oggi, venerdì 12 febbraio, sono stati arrestati Arianna Orazi ed Enea Simonetti rispettivamente figlia e nipote di Rosina Carsetti la donna di 78 anni uccisa lo scorso 24 dicembre nella villetta di Montecassiano, comune di 7000 abitanti in Provincia di Macerata dove viveva con marito e carnefici

Arresto per le figlia e il nipote di Rosina Carsetti

L’arresto è arrivato al termine delle indagini condotte dai Carabinieri del comando provinciale di Macerata, guidati dal colonnello Nicola Candido e coordinate dalla Procura della Repubblica della città della Marche, nella persona del procuratore Giovanni Giorgio e del sostituto Vincenzo Carusi.

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Gli accusati

Andrea Simonetti e Arianna Orazi sono accusati di concorso in omicidio volontario premeditato con la aggravante della condizione fisica della povera Carsetti. Secondo le accuse formalizzate all’atto dell’arresto Arianna Orazi ed Enea Simonetti hanno organizzato, e realizzato materialmente, l’omicidio in cooperazione con altri complici. L’omicidio, sempre secondo quanto raccolto dalla cronache locali, è la conseguenza finale dei maltrattamenti messi in atto nel tempo. Tutti fattori che hanno portato al decesso di Rosina Carsetti.

Le indagini e i motivi

Tra i complici di Orazi e Simonetti è coinvolto anche il padre di Arianna, il marito della vittima, che al momento non è però sottoposto a nessuna misura cautelare. Oltre all’omicidio alle due persone arrestate sono stati contestati anche altri reati tra i quali quello della simulazione della rapina. Anche questa accusa, secondo gli inquirenti, rappresenta un’aggravante nella posizione della figlia e del nipote della vittima poiché messa in atto al fine di sviare e rallentare le indagini.

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