Erika Siffredi, moglie di Cala Cimenti: l’ho amato tanto

Erika Siffredi, moglie di Cala Cimenti: l’ho amato tanto

Erika Siffredi, piange la morte di Cala Cimenti lo scialpinista
Erika Siffredi, piange la morte di Cala Cimenti lo scialpinista

Erika Siffredi è la moglie dell’alpinista morto tre giorni fa Cala Cimenti, l’uomo avrebbe voluto il suo funerale proprio come una festa, queste sono le parole della moglie che piange l’uomo della sua  vita per una fatalità.

Il funerale di Cala Cimenti è stato l’occasione per un brindisi tra tutti coloro che gli volevano bene, e che ieri si sono arrampicati, tra quelle montagne che lui amava, quelle di San Restituto a Sauze di Cesana.

Purtroppo proprio in quelle montagne, una valanga ha travolto Cala Cimenti e il suo amico Patrick Negro.

Erika Siffredi piange il compagno di una vita Cala Cimenti

Tre giorni fa c’è stato il giorno dell’addio ai due alpinisti, la loro morte ha sconvolto tutta la valle, il mattino a Pomaretto dinanzi all’ospedale hanno avuto sede i funerali di Negro, con la presenza della moglie e i due figli Alain e Stephan.

All’ora di pranzo nella cittadina c’è stato un momento di silenzio e raccolta del pubblico di Pragelato, il luogo natio dei due alpinisti, a questo hanno partecipato i due sindaci delle località colpite dalla tragedia. I due hanno ricordato che i paesi non saranno più gli stessi senza i due alpinisti a popolarli.

Hanno ricordato anche i bei momenti passati con Negro quando faceva il volontario al pronto soccorso alpino, alle 15:00 ci sono stati i funerali dove c’è stata più commozione. Tutti hanno pianto per l’eroe del Nanga Parbat e la star dello scialpinismo.

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Tante persone sono accorse dai paese vicini e hanno riempito la piazza di Sauze Di Cesana per rendere omaggio all’uomo che ha avvicinato tutti con le sue imprese in montagna. Sua moglie ha mantenuto la promessa, proprio quando aveva invitato tutti a portarsi una birra per salutare il suo amato Cala con un brindisi, proprio come avrebbe voluto lo sci alpinista.

Il brindisi si è tenuto intorno alla sua bara, dove sono stati posati i simboli della montagna, ovvero bacche, rami di pino e fiori. Tutto è avvenuto mentre c’erano dei parapendii nel cielo che sfrecciavano, una delle tante passioni estreme di Cala Cimenti, che dopo aver fatto imprese da gigante sulle montagne, aveva cominciato ad ambire verso il cielo. Queste le ultime parole della moglie: “Ho provato a tenerlo stretto a me, è andato via, ma l’ho amato tanto.”

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