L’ex calciatore Sartor agli arresti domiciliari: curava una serra di Marijuana

E’ stato arrestato Luigi Sartor, ex calciatore della Roma. Il classe 1975 è agli arresti domiciliari perché scoperto a curare 106 piante di Marijuana

 (Photo by New Press/Getty Images)

L’ex calciatore Luigi Sartor è stato arrestato perché detentore di 106 piante di Marijuana. Sartor custodiva le piante in una serra in un casolare abbandonato di Lesignano Palmia, vicino Parma. Venerdì scorso la Guardia di Finanza lo ha sorpreso insieme al suo socio, Marco Mantovani, intento a curare le 106 piante. Secondo le prime stime, le piante avrebbero potuto produrre più di due chili di sostanza stupefacente.

Gli inquirenti indagavano su quest’attività già da mesi e hanno trovato solamente il momento propizio per beccare l’ex calciatore.

Qualche giorno fa gli agenti avevano simulato un controllo stradale sulla macchina di Sartor e avevano captato un odore strano proveniente dalla vettura. Attualmente, l’ex difensore, è agli arresti domiciliari e davanti al Giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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Luigi Sartor, ecco chi è l’ex calciatore

Luigi Sartor è un ex calciatore. Nel corso della sua carriera ha militato in diverse squadre anche importanti come: Inter, Roma, Juventus, Parma e Genoa. Il suo palmares è impreziosito dalle vittorie di 3 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana e 3 Coppa UEFA. In aggiunta vanta anche due presenze della Nazionale Italiana.

Oltre che avvenimenti accaduti sul rettangolo di gioco, Sartor, si è contraddistinto per alcuni episodi extra-campo. Nel dettaglio ha avuto diversi procedimenti giudiziari. Nel 2011 il suo nome è stato inserito nel filone relativo al Calcioscommesse in seguito all’inchiesta relativa al “Last Bet”. Fu accusato di ricoprire il ruolo di intermediario tra il gruppo di Bologna e quello di Singapore nella gestione del denaro delle scommesse di vari campionati italiani avvenute nella stessa Singapore.

Nel 2015 fu accusato di maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna ed è stato condannato a 9 mesi di reclusione con pena sospesa più il pagamento dei danni e delle spese legali. Successivamente fu assolto dalla accusa di stalking per mancanza di prove.

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