Zona arancione in tutta Italia: l’ipotesi dal 25 febbraio

Oggi la riunione dei governatori delle regioni italiane per presentare una proposta unitaria in vista del 25 febbraio, giorno in cui scade il divieto di spostamento tra le regioni.

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PIERO CRUCIATTI/AFP via Getty Images

Alle 17 di oggi, 20 febbraio, i governatori delle regioni si sono riuniti in un vertice per suggerire un’azione unitaria al nuovo Governo Draghi che surclassi la strategia dei colori, rivelatasi fallimentare visto l’aumento della curva dei contagi, in modo da consentire una omogeneizzazione su tutto il territorio nazionale.

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Italia zona arancione: la proposta dei governatori

Gli ultimi bollettini rilasciati, che hanno fatto finire in zona arancione anche regioni come Molise, Emilia Romagna e Campania, evidenziano un netto peggioramento della situazione pandemica in Italia: l’Rt nazionale, in continua crescita da settimane, è prossimo all’1 in tutto il territorio nazionale, con un aumento esponenziale dei casi. La divisione in zone colorate, talvolta maculata nella stessa regione, non sembra aver apportato grandi miglioramenti, oltre ad aver confuso quotidianamente la popolazione e le attività, con cambi repentini e spesso annunciati in ritardo.

In vista del D-day del 25 febbraio, giorno in cui scade il divieto di spostamento tra le regioni, tocca pensare a delle strategie e a dei criteri di valutazione alternativi. Per questo, nel pomeriggio di oggi, 20 febbraio, i governatori delle regioni si sono riuniti in un vertice con il seguente punto all’ordine del giorno: “Valutazione dell’attuale sistema di regole per la gestione ed il contenimento della pandemia in vista dell’adozione del prossimo Dpcm”. Il messaggio che le regioni vogliono far arrivare al nuovo Governo Draghi appare più che chiaro: serve un cambio di rotta, che modifichi il sistema colorato in favore di misure più omogenee e unitarie.

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Il presidente della conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha dichiarato che “serve una riflessione perché questo sistema a colori ha avuto un senso in questi mesi, ma credo che oggi dimostri qualche fragilità. Il rischio è un saliscendi che non dà certezze per il futuro a chi è in difficoltà”. Bonaccini, dunque, si è confrontato con i ministri Gelmini e Speranza affinché il Governo Draghi rifletta sulla possibilità di rendere l’Italia interamente arancione per qualche settimana.

Una scelta condivisa anche dal governatore della Lombardia Attilio Fontana che ha detto: “Sono assolutamente convinto che è difficile fermare il virus salvo realizzando misure vaste ed estese. Bisognerebbe fare limitazioni per un tempo più lungo per evitare di fare continuamente aperture e chiusure senza dare certezze ai cittadini e alle attività economiche senza la possibilità di fare una programmazione”.

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Dello stesso avviso è anche Eugenio Giani, governatore della Toscana, che oltre a condividere l’idea di un’unica zona arancione, lancia una critica anche al sistema di valutazione e di controllo dei contagi, oltre ad accusare alcune regioni di falsificare i dati. Scettico appare invece Giovanni Toti, governatore della Liguria, che ha dichiarato di essere favorevole a un sistema più duttile delle misure, con “l’istituzione di zone rosse, arancioni, gialle e anche bianche di dimensioni diverse da quelle regionali“.

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