Divieto di spostamenti: cosa si può fare e cosa no fino al 27 marzo

Il governo Draghi ha approvato il suo primo decreto sull’emergenza Covid prorogando fino al 27 marzo il divieto di spostamenti tra Regioni: vediamo cosa si può fare e cosa no.

divieto di spostamenti: cosa si può fare e cosa no fino al 27 marzo
Marco Di Lauro/Getty Images

Come previsto, il nuovo governo presieduto da Mario Draghi ha esteso lo stop degli spostamenti tra Regioni, in scadenza il 25 febbraio. Secondo il Decreto legge Covid approvato dal Consiglio dei ministri, la proroga del provvedimento, valido su tutto il territorio nazionale indipendentemente dal colore regionale, è fino a sabato 27 marzo.

Confermata dunque la linea del rigore attuata dal governo Conte. Per le misure relative a possibili riaperture o ulteriori restrizioni occorrerà attendere il nuovo Dpcm: quello attualmente in vigore scadrà il 5 marzo. Al momento l’ipotesi del lockdown nazionale suggerito dagli esperti non sembra essere all’orizzonte. Dovrebbe invece restare in vigore anche nei prossimi mesi il sistema a fasce di colori in base al livello di rischio dei territori.

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Divieto di spostamenti prorogato: cosa si può fare e cosa no

Gli unici spostamenti tra Regioni o Province autonome consentiti dal decreto restano quelli motivati da “comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute“. Risulta comunque ancora possibile il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Il divieto di mobilità vale anche per i viaggi tra due Regioni gialle.

Nelle zone rosse fino al 27 marzo non sarà consentito spostarsi verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, a meno che non siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute. Perciò stop alle visite a parenti o amici.

Invece gli spostamenti verso abitazioni private restano consentiti, tra le 5.00 e le 22.00, in zona gialla all’interno della stessa Regione e in zona arancione all’interno dello stesso Comune, fino a un massimo di due persone, che possono portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone conviventi disabili o non autosufficienti.

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Inoltre nelle aree arancioni per chi vive in Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini.

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