AstraZeneca, è il giorno della verità: la probabile decisione dell’Ema

Oggi l’Ema si pronuncia sul vaccino AstraZeneca: secondo le indiscrezioni non sono previsti colpi di scena. Il responso dovrebbe essere comunicato in conferenza stampa nel pomeriggio.

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Credit: Antonio Masiello/Getty Images

È atteso per il pomeriggio di oggi, giovedì 18 marzo, il parere dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, in merito alla sicurezza nella somministrazione del vaccino AstraZeneca. Nei giorni scorsi il siero anti-Covid era stato sospeso in via cautelativa in numerosi Stati membri, tra cui l’Italia, dopo la segnalazione di presunte reazioni avverse gravi.

Ad oggi nessuna morte o altra circostanza dubbia ha trovato tuttavia una correlazione con il vaccino. Attraverso una nota, l’Oms ha ribadito che i benefici di AstraZeneca sono di gran lunga superiori agli ipotetici rischi: in merito agli eventi tromboembolici messi in relazione alla somministrazione del farmaco, l’istituto ha sottolineato che si tratta della terza malattia cardiovascolare più comune nel mondo.

A prendere le difese del vaccino AstraZeneca è stata anche la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, la quale ha ricordato che prima della campagna vaccinale le valutazioni sono state molto rigorose. “Mi fido dell’Ema – ha aggiunto – che chiarirà la situazione”.

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Il probabile verdetto dell’Ema sul vaccino AstraZeneca

Secondo le indiscrezioni, l’ipotesi più probabile è che gli esperti dell’Ema diano il via libera al vaccino. Il verdetto tanto atteso dovrebbe dunque essere positivo e non sarebbero previsti colpi di scena: al massimo la somministrazione di AstraZeneca potrebbe risultare condizionata ad avvertenze soltanto nei soggetti considerati a rischio. Probabilmente il responso ufficiale sulla sicurezza del siero anti-Covid sarà espresso in conferenza stampa dalla sede di Amsterdam dell’Agenzia europea per i medicinali.

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Il parere positivo dell’Ema sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca potrà consentire all’Italia, e agli altri Paesi che lo hanno sospeso, di riprendere a pieno regime la campagna di somministrazione. A causa dello stop il governo italiano ha reso noto che sono rimaste indietro circa 200mila inoculazioni rispetto al piano, che vanno ad aggiungersi ai ritardi nella consegna delle dosi da parte della multinazionale anglo-svedese. Giorgio Palù, il presidente dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha detto di attendere con fiducia il responso dell’Ema.

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