Verona-Atalanta, dove vederla. Dea al Bentegodi per ripartire

Juric sfida il maestro Gasperini. Una gara che può decidersi sulle fasce

Verona-Atalanta, dove vederla

Verona-Atalanta, dove vederla

Verona-Atalanta, dove vederla – «Non siamo arrabbiati come ha detto in conferenza stampa Ivan per cosa sia accaduto in Champions League. Siamo solo rammaricati per il doppio risultato». Queste le parole dell’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, riferendosi a quanto detto ai giornalisti da parte del tecnico dell’Hellas Verona e suo allievo Juric. Oltre che suo pupillo in campo, oltre che agli esordi con il Genoa anche in panchina, il Gasp ha sempre avuto grande stima per il croato, anche come allenatore, e vorrebbe vederlo allenare una grande o al massimo continuare a far crescere i gialloblù. A novembre, fra le tante parole espresse, il tecnico nerazzurro aveva detto che fra tante sconfitte quella con il suo studente era di certo la meno amara, dopo averlo battuto due volte nella scorsa stagione. Oggi ci sarà un altro confronto diretto, ma per la Dea è importantissimo tornare alla vittoria per potersi rilanciare sempre più verso la prossima Champions, che a tutt’oggi ha lasciato grande amarezza ai bergamaschi (diretta tv dalle 12:30 su Dazn e Dazn 1). Il Verona, per suo conto, è sempre un’avversaria difficile da affrontare, e condivide la mentalità dell’Atalanta nel giocare un calcio corale e ampio sulle fasce. In questa zona di campo potrebbe decidersi lo scontro diretto, ma a Faraoni e Lazovic, che con Dimarco hanno totalizzato quattro gol e due assist nelle ultime cinque gare, non potranno frapporsi i titolari Hateboer e Gosens, entrambi infortunati. Potrebbe rappresentare un bel vantaggio per i veneti, nonostante Gasperini abbia già in mente qualche soluzione alternativa, con Toloi avanzato a destra o De Roon spostato in fascia. Nel mezzo di una stagione molto tosta dal punto di vista del calendario, la Dea dovrà così reinventarsi, perché qualificarsi nella massima competizione europea, oltre che principale obiettivo stagionale, è anche il moto per provare a riscattare tanto l’eliminazione all’ultimo minuto con il Paris Saint Germain dello scorso anno, quanto l’amarezza della doppia sfida con il Real Madrid, soprattutto per i novanta minuti d’andata, che hanno visto l’espulsione di Freuler già al 18′ e una gara completamente condizionata dall’inferiorità numerica, fino al fatale gol di Mendy. Troppe le imprecisioni nel ritorno invece, compreso l’errore di Sportiello al rinvio, che ha permesso a Modric di passare la palla a Benzema e aprire le marcature nella partita di ritorno.

Così in campo

Alla luce del morale da ritrovare dopo questa cocente delusione, con la lotta in campionato ancora apertissima e la finale di Coppa Italia contro la Juventus da giocare a maggio, Gasperini vuole dai suoi la migliore reazione, nonostante le assenze, proponendo il suo consueto 3-4-1-2. Molto probabile che Pessina rimanga al suo posto dietro le punte colombiane Muriel e Zapata, mentre Toloi, fresco della prima convocazione con la Nazionale italiana da parte del C.t. Mancini, sarà l’esterno destro del centrocampo bergamasco. Maehle a sinistra al posto di Gosens, con Freuler e De Roon in mezzo al campo. Romero a guidare la difesa, affiancato da Palomino e Djimsiti. Nonostante l’errore in coppa, Sportiello sarà ancora titolare, per quanto il Gasp abbia specificato che non c’è alcun problema tra lui e Gollini, ma ha detto semplicemente «di avere due portieri che per valore si equivalgono quasi perfettamente». Il Verona, che proverà a battere in casa la Dea dopo averla superata all’andata al Gewiss Stadium, sarà schierato da Juric con il 3-4-3. Silvestri in porta, terzetto difensivo formato da Magnani, Gunter e Ceccherini, Tameze e Veloso in mezzo al campo. Gli esterni saranno Lazovic e Faraoni, mentre Barak e Zaccagni saranno chiamati a dare supporto a Lasagna, prima punta che finora in gialloblù non ha brillato. I padroni di casa dovranno dare grande prova di tenuta difensiva, per quanto dal punto di vista fisico dovrebbero averne più degli avversari, appesantiti fisicamente dagli impegni europei e psicologicamente dal fatto che non siano andati a buon fine.

 

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