Dpcm: niente zone gialle fino alla fine di aprile

Il vertice del premier Draghi con i ministri è durato meno di un’ora. Sul nuovo Dpcm si va verso una conferma dell’attuale gestione della pandemia, niente zone gialle, solo arancioni o rosse e dopo Pasqua le prime medie ritorneranno in aula.

ROME, ITALY – MARCH 12: An officer of the municipal police of Rome checks the regular opening of a commercial establishment in the Monteverde Vecchio neighborhood on March 12, 2020 in Rome, Italy.
The Italian Government has taken the unprecedented measure of a nationwide lockdown by closing all businesses except essential services such as, pharmacies, grocery stores, hardware stores and tobacconists and banks, in an effort to fight the world’s second-most deadly coronavirus outbreak outside of China
The movements in and out are allowed only for work reasons, health reasons proven by a medical certificate. Citizens have an obligation to respect the safety distance of one meter from each other in a row at supermarkets or in public spaces.
(Photo by Marco Di Lauro/Getty Images)

Per rivedere zone gialle dovremmo aspettare ancora un po’, almeno fino al 30 aprile, conseguentemente vigerà anche il divieto di spostamento tra regioni, così come nell’attuale Dpcm. Saranno così confermate le attuali misure che garantiranno zone arancioni e rosse. Sembra emergere questo in prossimità del nuovo decreto. Queste misure saranno probabilmente riconfermate fino alla fine del mese di aprile. Il presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa ha però puntualizzato e spiegato che le classi fino alla prima media torneranno in aula, anche in zona rossa.

A quanto pare resteranno chiusi ancora bar e ristoranti, ma sarà comunque consentito l’asporto e il servizio di consegna a domicilio. Slitta ancora la riapertura di cinema e teatri che era prevista per il 27 marzo nelle zone gialle.

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Sul nuovo Dpcm Draghi ha annunciato “Faremo un decreto ora ma sulla base dei dati disponibili oggi: vedremo come vanno, non escludo cambiamenti in corso. Valuteremo la situazione settimana dopo settimana”. Alla cabina di regia erano presenti anche gli altri ministri del governo: Roberto Speranza, Daniele Franco, Stefano Patuanelli, Dario Franceschini,  Giancarlo Giorgetti, Elena Bonetti, Mariastella Gelmini, Patrizio Bianchi, il sottosegretario Roberto Garofoli, ma anche i membri del Cts, Silvio Brusaferro e Franco Locatelli.

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Lunedì 29 Draghi incontrerà i presidenti delle Regioni. Proprio sulla riapertura delle scuole il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato che si tratta di “una scelta che vuole dare un segnale a un pezzo strategico della nostra società. Abbiamo deciso in cabina di regia di spendere questo piccolissimo tesoretto che abbiamo sulla scuola”. Con il premier Draghi che ha poi evidenziato come “In alcuni casi sarà possibile fare dei test anti-Covid. Il ministro dell’Istruzione Bianchi sta lavorando affinché la riapertura delle scuole avvenga in maniera ordinata”.

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