Scuole Puglia: Emiliano assicura la didattica digitale integrata anche in zona rossa

Il nuovo provvedimento sulle scuole in Puglia: tutte dovranno garantire la DDI alle famiglie che ne faranno richiesta al posto delle sole lezioni in presenza.

In Puglia dal 7 al 30 aprile “le istituzioni scolastiche della scuola primaria, della secondaria di primo grado, di secondo grado e CPIA devono garantire la didattica digitale integrata (DDI) a tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla, in luogo dell’attività in presenza”, questo prevede l’ordinanza che il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha emanato questa sera.

Il comunicato continua affermando che “ove il collegamento non possa essere garantito immediatamente, ogni singolo istituto, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, deve ricercare ogni altra modalità utile a consentire comunque l’attivazione della didattica digitale integrata, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta”.

Manifestazioni per la riapertura delle scuole in Puglia

Molte le pressioni delle famiglie e degli stessi studenti pugliesi di tornare a fare didattica a scuola. “La scuola non si chiude“, torna la protesta dei comitati davanti alla Regione: “No alla dad”.

Genitori, docenti, studenti, venerdì scorso sono tornati a manifestare per chiedere la riapertura e il ritorno in presenza in tutte le scuole pugliesi, anche in zona rossa. “Per la seconda volta”, hanno annunciato ieri i promotori dell’iniziativa via Facebook, “presenteremo al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano una dettagliata piattaforma degli interventi immediati e degli investimenti a medio termine da implementare per una scuola in presenza, in continuità e sicurezza. Ora vogliamo verificare se le istituzioni competenti stando applicando quanto chiediamo da settembre scorso”.

“Vogliamo creare”, spiegano i manifestanti”, un’assemblea pedagogica permanente che possa permettere a chi pensa che la scuola sia fondante dell’ordinamento democratico del nostro Paese. Si tratta di uno spazio condiviso con docenti, genitori che intendono rinnovare il patto educativo”. “C’è un’alternativa alla didattica a distanza perché la scuola è condivisione. La scuola salva il Paese“, affermano con fermezza i manifestanti.

Così oggi il Presidente della regione Puglia Emiliano rassicura le famiglie con questa nuova ordinanza, consentendo alle famiglie pugliesi che lo desiderano di tutelare la loro salute attraverso la libera richiesta di didattica digitale integrata.

Ho appena emanato l’ordinanza che consente alle famiglie pugliesi che lo desiderano di tutelare la loro salute attraverso la libera richiesta di didattica digitale integrata.

Pubblicato da Michele Emiliano su Domenica 4 aprile 2021

 

Differenza tra DAD e DDI (didattica digitale integrata)

Si inizia a parlare di DAD (didattica a distanza) l’8 aprile2020 con il decreto n.22 quando tutto il territorio nazionale è stato interessato da misure restrittive della mobilità che hanno portato ad un temporaneo “confinamento domestico”. Dunque la DAD, nata come strumento di emergenza in un periodo di sospensione improvvisa delle attività scolastiche, senza avere dei confini teorici e pratici così chiari, è stata più recentemente affiancata dalla DDI.

POTREBBE INTERESSARTI: Brescia, è stato un 12enne a sparare e ferire un uomo: fermato il mandante

La DDI (didattica digitale integrata) – acronimo emerso nell’estate 2020 – è intesa non come sostitutiva, bensì come complementare alla didattica in presenza; è lo strumento didattico che consente di garantire il diritto all’apprendimento delle studentesse e degli studenti che, iniziato l’anno scolastico in classe, si trovino nelle condizioni di improvvise restrizioni di mobilità, oppure vivano l’esperienza della quarantena.
La DDI si propone cioè di integrare e supportare la didattica quotidiana, il cui obiettivo primo è l’erogazione in presenza.

Impostazioni privacy