Il Premier Mario Draghi sconfessa il leader della Lega Matteo Salvini: “Non ho date, le riaperture solo in sicurezza”. Poi il Premier ha ammonito: “Dovremo continuare a vaccinarci per anni”
Ennesima doccia fredda per Matteo Salvini il cui asfissiante pressing per le riaperture finora non ha prodotto gli esiti sperati dal leader della Lega. Nel corso della conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi il Premier Mario Draghi, sollecitato sulla questione, ha confermato che “sulle riaperture non ho date, bisogna riaprire in sicurezza vaccinando” per poi precisare che “a Salvini ho detto che ho voluto io Speranza nel governo e ne ho molta stima“. Altolà, dunque, a Salvini per il quale, invece, “è un dovere riaprire nella seconda metà di aprile se i dati lo permetteranno. Non si può stare in rosso a vita e ci sono almeno sei Regioni italiane in cui si potrebbe riaprire“.
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Posizione che il leader del Carroccio ha ribadito durante il colloquio con il Premier, definito da Salvini “molto utile, positivo e costruttivo” dal momento che i due, sempre secondo quanto riferito dal leader della Lega, “abbiamo parlato di salute e lavoro, le uniche due emergenze di cui la Lega si sta occupando, e abbiamo condiviso con il Presidente Draghi che le riaperture vanno fatte in base ai dati, alla scienza”.
Dopo aver messo in riga il recalcitrante Salvini, il Premier si è poi focalizzato sull’altro tema di scottante attualità, la campagna vaccinale, anche in questo caso frustrando, col il suo realismo da economista di vaglia che poco o nulla concede ai sogni e alle illusioni, le speranze di un ritorno alla normalità con il completamento della relativa road map, secondo le previsioni del governo, entro l’autunno: “Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha confermato l’ obiettivo di 500 mila vaccinazioni al giorno. Dovremo continuare a vaccinarci per anni perché ci saranno varianti. Ci sarà un parametro per le vaccinazioni delle categorie a rischio tra i parametri che si usano per autorizzare le riaperture“.
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Mentre su AstraZeneca “il crollo di fiducia è stato inferiore al previsto“. Infine,” il prossimo Decreto “Sostegni” avrà dimensioni maggiori del precedente”. Riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Premier ha confermato che sarà consegnato alla Ue “il 30 aprile” ed è “fuori discussione che il Piano preveda nuove assunzioni e competenze“. Sullo sblocco dei licenziamenti, dopo la richiesta avanzata dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini di una proroga fino a ottobre, “posizione del governo non cambia, sarà a giugno“.
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