Neuralink: la scimmia di Elon Musk gioca ai videogiochi con il pensiero

La Neuralink ha impiantato nel cervello della scimmia il chip wireless N1 Link che le ha permesso di giocare al videogioco Pong usando solo la forza del pensiero.

(Screenshot video)

In un video pubblicato dall’azienda di Elon Musk, si vede un macaco di 9 mesi, di nome Pager, intento a giocare al videogioco usando la sola forza del pensiero per muovere le barre che sullo schermo simulano il movimento delle racchette da ping pong. L’esperimento della Neuralink, riuscito a quanto pare, è una speranza perché potrebbe aiutare, in un futuro non troppo lontano, le persone disabili o paralizzate a riottenere alcune abilità motorie.

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L’esperimento di Elon Musk

Nel mese di febbraio, Elon Musk aveva annunciato su Clubhouse che la sua azienda, la Neuralink, aveva impiantato un chip nel cervello di una scimmia per farla giocare ai videogiochi con la sola forza del pensiero. La notizia aveva suscitato scetticismo e polemiche, ma a distanza di settimane abbiamo la conferma che l’esperimento non era poi così assurdo.

Pager, questo il nome del macaco di 9 mesi, dopo aver ricevuto il chip è stato messo di fronte il videogioco Pong e per settimane vi ha giocato utilizzando un joystick. La ricompensa consisteva in frullati di banana. Durante queste settimane, i 1.024 elettrodi del sensore impiantato nel suo cranio hanno fatto il loro lavoro, mappando i neuroni che si attivavano ad ogni movimento del primate. Si è creato così un modello predittivo personalizzato che nelle fasi successive all’esperimento hanno permesso alla scimmia di spostare le barre del videogioco senza usare il joystick, ma servendosi solo del pensiero attivato da una connessione wireless tra il microchip e il computer.

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Un esperimento ben riuscito e che non è certo fine a se stesso. Elon Musk ha infatti fatto sapere su Twitter che lo studio sulla tecnologia Link, la stessa impiantata nel cervello del macaco, intende aiutare le persone con disabilità e disturbi neurodegenerativi, che potrebbero riacquistare così le loro abilità motorie attraverso un sistema per nulla invasivo.

 

 

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