Milan-Sassuolo, dove vederla. Leao centravanti

Dopo le polemiche sulla Superlega si torna a giocare. Neroverdi con la rabbia giusta per fare il colpo

Milan-Sassuolo, dove vederla

Milan-Sassuolo, dove vederla

Milan-Sassuolo, dove vederla – Apparentemente sembra la quiete dopo la tempesta, perché dopo tre giorni nei quali il mondo del calcio si è diviso, scosso nelle fondamenta, il progetto di una Superlega tra i più blasonati club d’Europa sembra al momento essersi arenato, con le squadre inglesi che per il momento si sono ritirate dall’iniziativa. Il Milan è tra i promotori e non si è risparmiato le parole al vetriolo dell’Ad del Sassuolo carnevali e dell’allenatore dei neroverdi Roberto De Zerbi. Gli emiliani sembrano così avere la giusta rabbia per poter tentare il blitz a San Siro conto i rossoneri che devono raccogliere punti per partecipare alla Champions League, dato che nulla è garantito di diritto nel calcio attuale (diretta tv dalle 18:30 su Sky Sport canale 202 e Sky Sport canale 251). Nei dubbi e nei contasti per una nuova competizione europea si inserisce di diritto la battaglia per la qualificazione nel massimo trofeo attuale, che garantirà piazzamenti alle sole prime quattro della classifica di Serie A. Con l’Atalanta a soli due punti e la Juventus a quattro, i rossoneri allenati da Stefano Pioli non possono che proseguire il loro percorso, anche se dovranno anche in questa occasione rinunciare a Zlatan Ibrahimovic, perché il centravanti svedese è ancora alle prese con i problemi muscolari. Ancora una volta il Diavolo farà affidamento in attacco su Leao, per quanto il giovane portoghese non abbia offerto finora le prestazioni e i gol sperati. Probabile la staffetta con Mandzukic, con gli avversari che invece sono pronti a dare il massimo, seguendo il grido di battaglia del loro allenatore che ha parlato di un vero colpo di stato, riferendosi all’idea di una Superleague promossa tra l’altro con accordi sottobanco. «Una pagina triste e grave del nostro calcio», ha detto De Zerbi, «contro il Milan non vorrei giocare, ma lo farò se obbligato. Sono arrabbiato, ma sono certo che daremo il massimo».

Così in campo

Con questa determinazione nel sangue i neroverdi ancora orfani di Caputo si affideranno all’emergente Raspadori come unica punta del solito 4-2-3-1, stesso modulo, tra l’altro, dei rossoneri. A supportare il giovane attaccante dalla trequarti ci saranno i temibili Boga, Djuricic e Berardi, clienti difficili per la coppia difensiva di Pioli che tornerà ad essere quella di fatto titolare, senza Romagnoli ma con il danese Kjaer e l’inglese Tomori in campo. A centrocampo la partita è tutta per l’ex Locatelli, uomo simbolo non solo di mercato degli emiliani e ormai trascinatore della squadra, contro i milanisti Kessie e Meité. Se Consigli, con la sua difesa a quattro che sarà probabilmente formata da Rogerio, Ferrari, Chiriches e Muldur, può tirare un sospiro di sollievo per l’assenza di Ibra, di certo Rbic, Calhanoglu e Saelemaekers possono ritrovarsi contro la retroguardia del Sassuolo, non esempre impeccabile nel corso di questa stagione. Hernandez e Dalot possono fare male sulle fasce, esprimendo la superiorità del tasso tecnico del Milan, ma le ragioni dei neroverdi per far bene saranno tantissime. Una partita che merita di essere vista, anche solo per il fatto che nella guerra del pallone, tra chi sarebbe in Superlega e chi no, Milan e Sassuolo esprimono in maniera lampante una grande che deve riconquistarsi i suoi spazi nel calcio che conta, anche se con l’ombra dei debiti,  e un club emergente che grazie agli oculati investimenti della mapei e dell’allora compianto presidente Squinzi si sta consolidando come realtà emergente sempre più significativa del calcio italiano e forse, in futuro, anche di quello internazionale, indipendentemente da come finirà la storia dibattuta della Superlega.

 

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