L’Affido, una storia di violenza prima serata in onda su Rai5

L’Affido è una storia di violenza che andrà in onda su Rai5, canale 23, è un film che ha vinto il Leone d’Argento al Festival di Venezia.

L'Affido, una storia di violenza, in onda il film thriller-sociale su Rai5 (Screenshot)
L’Affido, una storia di violenza, in onda il film thriller-sociale su Rai5 (Screenshot)

Dopo aver divorziato da Antoine, la sua ex moglie Myriam cercherà di ottener l’affido esclusivo di Julien, il figli di 11 anni. Il giudice che è stato assegnato al caso deciderà di effettuare l’affidamento congiunto.

Il figlio sarà ostaggio di un padre molto geloso ed irascibile, suo figlio vorrebbe proteggere sua madre dalle ripetute violenze fisiche e psicologiche dell’ex marito.

L’ossessione dell’uomo è pronta a diventare una vera e propria furia cieca, scatenando diverse situazioni imprevedibili e inaspettate.

Il film è stato diretto da Xavier Legrand, nel cast ci sono Denis Ménochet, Léa Drucker, Thomas Gioria, Mathilde Auneveux, Mathieu Saikaly. La pellicola “L’Affido. Una storia di violenza” andrà in onda Martedì 27 Aprile alle ore 21.15 su Rai5 senza avere alcuna interruzione pubblicitaria.

Il film ha vinto il Leone D’Argento per la miglior regia, inoltre ha vinto anche il Leone del Futuro come premio Venezia opera prima “Luigi de Laurentiis” nel 2017.

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L’Affido, Xavier Legrand riesce a mostrare il suo talento, sviluppando la storia secondo la formula del thriller sociale

Léa Drucker è la moglie di un uomo violento e fuori di sé, il quale ha deciso di renderle la vita un inferno a tutti i costi. Il regista Legrand si pone allo stesso livello del bambino, cercando di scoprire la miseria del vuoto intorno a lui, le incertezze e le sue paure.

Il vuoto di sensibilità, d’intelligenze e d’amore, gli tolgono il futuro, in questo caso anche la possibilità di riuscire a fare le sue scelte crescendo. Inoltre, Julien diventerà un testimone sensibile e tenace di un matrimonio non adatto che fa la guerra per la sua felicità.

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La pellicola è stata premiata al Festival di Clermont-Ferrand nel 2013, il regista ha affrontato in maniera egregia l’abuso domestico e i comportamenti coercitivi esercitati da un padre e marito, proprio per controllare emotivamente tutto il nucleo familiare.

Il film non scade mai nella violenza scontata, anzi è possibile vedere sul corpo minuto di Julien e su quello di sua madre, tutta la negatività del padre e anche la possibilità di sviluppare una intimità che purtroppo per cause di forza maggiore gli è stata negata.

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