Denise Pipitone, chi è la ragazza di Scalea: 20 anni di origini romene

Le ultime novità sul caso della scomparsa di Denise Pipitone, mistero sulla ragazza di Scalea: ecco di chi si tratta.

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Ancora una volta c’è una clamorosa svolta nel caso di Denise Pipitone: una ragazza di circa 20 anni di origini romene residente a Scalea, in provincia di Cosenza, somiglierebbe a quella bambina sparita da 17 anni da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Nessun commento e nessuna reazione ufficiale al momento da parte della famiglia della piccola. Ma appare chiaro come ogni notizia di questo tipo riaccenda una speranza mai del tutto svanita.

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Ci sarebbe, a quanto si apprende, una somiglianza dell’aspetto fisico ma anche della storia personale della giovane di Scalea con la figlia scomparsa di Piera Maggio. Per questo, ci sarebbe stata appunto la segnalazione di una cittadina del posto, che sostiene fortemente la tesi che si tratti proprio di Denise Pipitone.

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Cosa sapere sulla ragazza di Scalea: è lei Denise Pipitone?

Denise Pipitone, nella puntata di Chi l'ha visto scopriremo alcune rivelazioni sul caso (Qds.it)

Stando agli accertamenti e alle testimonianze di una donna di Scalea, che ribadisce come la somiglianza fisica con la bambina e con la sua mamma sia fortissima, la sedicente Denise Pipitone si sarebbe trasferita da circa quattro mesi nella località tirrenica della provincia di Cosenza. La cittadina del posto che sostiene sia lei spiega di essersi fermata a parlarle e di averle chiesto tutta una serie di informazioni sulle sue origini. Ha così potuto apprendere che questa ragazza si chiama anche essa Denise, ma non solo.

Sempre secondo la testimonianza di questa donna che l’avrebbe avvicinata, la ragazza non ha ricordi della sua prima infanzia, ma dice di aver vissuto per un periodo in Romania e poi di essere tornata in Italia, vivendo con la sua famiglia in diverse città, prima di trasferirsi – a quanto pare con il suo fidanzata – a Scalea circa quattro mesi fa appunto. Intanto, sarebbe stata inviata l’informativa alla Procura di Marsala che dovrà decidere se procedere con il test del Dna, per capire se la segnalazione abbia un’attendibilità.

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