Funivia Mottarone, sistema di emergenza freni “manomesso”: tre arresti

In relazione all’inchiesta sulla tragedia di Mottarone, la Procura ha disposto gli arresti di Luigi Nerini, titolare della società che gestisce la funivia, Gabriele Tardini, direttore del servizio, ed Enrico Perocchio, caposervizio.

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Credit: Vigili del Fuoco

Le indagini sulla tragedia della funivia del Mottarone, che domenica 23 maggio ha causato la morte di 14 persone, sarebbero già arrivate a un punto di svolta. Nel corso della notte tre persone sono state arrestate a Verbania: si tratta dell’amministratore della società che gestisce la funivia, Luigi Nerini, del direttore del servizio Gabriele Tadini e del caposervizio Enrico Perocchio. I fermi disposti dalla Procura, che ora dovranno essere convalidati dal gip, sono stati eseguiti intorno alle 4. Il provvedimento è stato stabilito al termine degli interrogatori disposti dalla procuratrice di Verbania, Olimpia Bossi, titolare dell’inchiesta.

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Tre arresti per la tragedia di Mottarone: il sistema di emergenza freni della funivia era stato “manomesso”

Come emerso nel corso delle ultime ore, per provare a risolvere un guasto più grave della funivia, che avrebbe comportato lo stop dell’impianto, sarebbe stata inserita una “forchetta” per disattivare i freni di emergenza. Secondo la Procura le persone arrestate sarebbero state a conoscenza del fatto che la funivia avesse ripreso l’attività con “il sistema di emergenza freni manomesso”. Quella cosiddetta “forchetta” lasciata sulla cabina fungeva da divaricatore per distanziare le ganasce dei freni, che invece avrebbero dovuto bloccare il cavo portante proprio nell’eventualità in cui il cavo trainante si fosse rotto.

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La rimozione del dispositivo non sarebbe stata effettuata per “evitare disservizi e blocchi della funivia”, come specificato dagli inquirenti. Secondo quanto si apprende, nel pomeriggio del giorno prima della tragedia c’era stato un blocco e come riferito dalla procuratrice titolare dell’inchiesta, Olimpia Bossi, “la funivia si è fermata e c’è stato un intervento per rimetterla in funzione”. Secondo l’ipotesi, la “forchetta” sarebbe stata lasciata volutamente per evitare ulteriori blocchi, che avrebbero interrotto il servizio e l’afflusso dei turisti.

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