Martinsicuro: bambino morto, tragedia in casa

Un’immane tragedia si è abbattuta sulla comunità di Martinsicuro, piccolo centro in provincia di Teramo: un bambino di un anno e mezzo precipita dal terzo piano e muore

(Getty Images)

Ennesima, inaccettabile tragedia in ambito familiare: nella zona nord di Martinsicuro, in provincia di Teramo, un bambino, di poco più di un anno di età e figlio di una coppia di origine nigeriana, è precipitato dal balcone del terzo piano di un edificio sito in via Marco Polo, vicino al lungomare. Purtroppo sono risultati vani i soccorsi del 118, intervenuti sul posto con due ambulanze: il piccolo è morto sul colpo. 

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Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica, insieme ai colleghi del Nucleo operativo e Radiomobile, per raccogliere elementi utili a ricostruire l’esatta dinamica della tragedia. In lutto e sotto shock la comunità del piccolo centro teramano.

Martinsicuro: bambino morto, tragedia in casa. Sarebbe sfuggito all’attenzione dei genitori

Come detto, al vaglio degli inquirenti la ricostruzione dell’accaduto che si presenta  abbastanza intricata: il bimbo deceduto, infatti, apparentemente non riporterebbe traumi da caduta. Secondo indiscrezioni che filtrano dagli ambienti investigativi, il piccolino, appena un anno e mezzo di vita, sarebbe sfuggito all’attenzione dei genitori che pensavano che stesse dormendo. Occorrerà anche capire come abbia fatto un bambino così piccolo ad avere accesso al punto dal quale è caduto.

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Inoltre, secondo alcune testimonianze, poco dopo il fatto sono arrivati sul posto il padre e altri extracomunitari: ne è scaturito un parapiglia per strada, con i carabinieri che  hanno accompagnato in caserma alcune persone. Proprio a quest’ultimi, dunque, spetta fare piena luce su un’altra immane tragedia che accende i riflettori su quelle disattenzioni da parte dei genitori che troppo spesso si rivelano fatali, con le abitazioni che, lungi dall’essere un nido protetto e sicuro, si dimostrano sempre più piene di insidie per l’incolumità dei loro più indifesi inquilini: i bambini.

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