Caso marò, importanti novità sulla vicenda dei militari italiani che va avanti dal 2012. Ora la palla passa al nostro paese
Il caso dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è chiuso, almeno per l’India. La Corte Suprema del paese ha posto fine a tutti i procedimenti giudiziari che erano in corso contro i due dopo che la settimana tramite l’arbitrato internazionale dell’United Nations Convention on the law of the sea (Unclos), l’organizzazione dell’Onu che ha giurisdizione sui mari, il paese ha accettato il risarcimento da versare ai parenti delle vittime pari a 100 milioni di rupie, equivalenti a oltre 1 milione di euro.
La stessa Corte però ha chiesto che l’Italia avvii un procedimento nei confronti dei due marò. “Grazie al nostro infaticabile corpo diplomatico”, ha twittato il ministero degli Esteri Luigi Di Maio. Sulla stessa falsariga anche il Commissario Ue all’Economia, l’ex premier Paolo Gentiloni che ha sottolineato il successo della diplomazia italiana.
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Dal 2012 oggi si è chiusa la fase internazionale del caso che va avanti dal 15 febbraio 2012. Da quel giorno i fucilieri della marina italiana, imbarcati sulla petroliera italiana Enrica Lexiem e impegnati in una missione antipirateria, sono accusati di aver ucciso di aver ucciso sulla costa dello Stato indiano del Kerala due pescatori indiani, Valentine Jelastine e Ajeesh Pink.
Chiusa la fase internazionale si aprirà ora quella che riguarda solo l’Italia. Nelle prossime settimane i due militari saranno sentiti dei Pm della Procura di Roma. La prima volta furono ascoltati nel febbraio 2013 quando rientrarono in Italia per qualche giorno. Nel luglio dello scorso anno il Tribunale internazionale dell’Aja decise che la competenza giurisdizionale è favore dell’Italia e i due sono accusati di omicidio volontario.
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In queste ore rimbalzano sul web le parole di Paola Moschetti, la moglie di Latorre. La donna oltre a ringrazia che ha sostenuto i due in questi anni, considerando che sarà la Procura di Roma a stabilire se i due dovranno essere processati e se saranno o meno colpevoli, si chiede: “Cosa ha pagato lo Stato italiano all’India?” Non si sottrae all’uso di parole dure quando afferma che per la politica italiana sono stati “carne da macello“, dice all’Ansa. I due ancora non possono commentare, in accordo con i vertici militari.
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