E’ morto Giampiero Boniperti, una vita per la Juventus

E’ scomparso l’uomo che più di ogni altro ha segnato la storia della Juventus: è morto, all’età di 92 anni, Giampiero Boniperti

(Getty Images)

Mondo del calcio in lutto per la scomparsa di uno dei protagonisti che ne hanno fatto la storia: come reso noto dalla famiglia, è morto nella notte a Torino per un’insufficienza cardiaca Giampiero Boniperti, Presidente onorario della Juventus di cui è stato una bandiera prima come calciatore e poi come dirigente. Boniperti, che negli ultimi anni si era ritirato a vita privata, avrebbe compiuto 93 anni il prossimo 4 luglio. I funerali si svolgeranno nei prossimi giorni in forma strettamente privata per volontà della famiglia.

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Soprannominato dagli avversari “Marisa” (nomignolo affibbiatogli dal giocatore Benito Lorenzi) per i suoi riccioli biondi, il suo nome è indissolubilmente legato alla squadra bianconera cui è rimasto fedele per tutta la sua carriera agonistica (178 gol in 443 partite) e per quella dirigenziale, coincisa con alcuni dei massimi successi sportivi della formazione torinese, che ne hanno fatto una delle personalità più importanti dell’intera storia del movimento calcistico italiano.

E’ morto Giampiero Boniperti, una vita per la Juventus: la carriera dirigenziale

Poco dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Boniperti viene chiamato dalla famiglia Agnelli a ricoprire la carica di Presidente del club bianconero; inizialmente affiancato da Italo Allodi, dal 1973 Boniperti assume di fatto l’intero comando del club. Sotto la sua presidenza, grazie al graduale inserimento in prima squadra di giovani calciatori cresciuti nel settore giovanile juventino, quali Giuseppe Furino, Roberto Bettega e Paolo Rossi, integrati dai migliori talenti provenienti da altri club di Serie A, quali Gaetano Scirea, Antonio Cabrini, Claudio Gentile, Marco Tardelli e Franco Causio, il club bianconero domina la scena nazionale e internazionale mettendo in bacheca  nove scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA e una Coppa UEFA  facendo di Boniperti il dirigente più titolato nell’intera storia del calcio italiano. Unica macchia in una carriera prestigiosissima proprio la conquista del trofeo più prestigioso, la Coppa dei Campioni, a lungo inseguita e alzata al cielo nella tragica notte della strage dell‘Heysel (39 tifosi, di cui 32 italiani, morti).

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Nel febbraio del 1990, dopo diciannove anni, Boniperti rassegna le dimissioni da presidente venendo sostituito dall’Avvocato Vittorio Caissotti di Chiusano. Alla fine dello stesso mese viene nominato dall’allora Presidente della FIGC, Antonio Matarrese, capo delegazione della Nazionale ai Mondiali del 1990, conclusi dagli azzurri al terzo posto. L’anno successivo Boniperti viene chiamato dalla famiglia Agnelli ad assumere l’incarico di amministratore delegato con pieni poteri della Juventus, ruolo che mantiene fino al 1994. Nell’estate del 2006, dopo il coinvolgimento della Juventus nello scandalo “Calciopoli”, Boniperti accorre al “capezzale” della sua squadra del cuore, “La Juve non è soltanto la squadra del mio cuore. È il mio cuore“, precipitata in B, per seguirne l’opera di ricostruzione. Non solo calcio, per Boniperti anche un’esperienza politica: dal 1994 al 1999 è stato europarlamentare nelle fila di Forza Italia.

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