Covid, Abrignani, Cts: “Entro fine agosto 30 mila contagiati al giorno”

Monito di Sergio Abrignani, immunologo dell’Università di Milano nonché membro del Cts: “Entro la fine di agosto 30 mila contagiati al giorno”

Sergio Abrignani (Screen video)

La variante “italiana”, alias gli eroi di Wembley, ha conquistato l’Inghilterra battendo gli inglesi nella finale di Euro 2020 e anche quella “Delta” entro 10 giorni “supererà la variante inglese diventando così prevalente” ma “non c’è bisogno di ripristinare l’obbligo di mascherina all’aperto, vanno rafforzati i controlli in caso di assembramenti”. E’ quanto ha preconizzato, in un colloquio con “La Stampa”, il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che ha poi puntualizzato: “Non si possono escludere passi indietro, con cambi di colore di alcune Regioni e istituzione di zone rosse locali. Dovremo però fare riferimento ai ricoveri, più che ai contagi perché l’età media dei positivi scende e i giovani si ammalano di Covid in forma lieve”.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Covid, Francia: “Vaccino obbligatorio per il personale sanitario”, pena il licenziamento

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Sergio Abrignani, immunologo dell’Università di Milano nonché membro del Comitato Tecnico-Scientifico: “C’è una variante super diffusiva che prima si è presentata nel Regno Unito e poi in Spagna e Portogallo e che di certo arriverà anche da noi”. Ragion per cui l’immunologo, intervistato da “La Stampa”, invita a monitorare l’evoluzione del quadro epidemico nel Regno Unito per individuare le contromisure da attivare nel nostro Paese: “Soprattutto vediamo l’impatto dei casi gravi che, per adesso, non sembrano tanti. Il Covid potrebbe diventare come un’influenza. Noi ci aspettiamo un po’ meno protezione, però non stiamo mollando tutto come gli inglesi e abbiamo molti meno casi di loro, cioè in media un migliaio contro oltre 30 mila al giorno. Comunque, in un mese e mezzo arriveremo ai loro stessi numeri“.

Covid, Abrignani, Cts: “Entro fine agosto 30 mila contagiati al giorno”. Boris Johnson: “La pandemia non è finita”

Le vaccinazioni “sono l’unica certezza che abbiamo. Una dose protegge comunque dalla malattia gravi. Sappiamo poi dagli studi di Israele che di fronte alla variante Delta due dosi di Pfizer proteggono meno dalla malattia lieve o asintomatica, visto che la copertura scende dal 94% al 64%, ma sono comunque efficaci contro le forme più pesanti visto che le due percentuali sono rispettivamente 95% e 93%”, ha rassicurato Abrignani.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Vaccino Johnson & Johnson, allarme dagli Usa: “Rischio sindrome rara”

Intanto, tra pochi giorni, per la precisione dal 19 luglio, per l’occasione ribattezzato “Freedom Day”, il Regno Unito riapre del tutto dopo il lockdown anti-Covid ma “è vitale procedere con cautela” perché “questa pandemia non è finita. E non si può semplicemente tornare istantaneamente alla vita com’era prima del Covid”, ha ammonito il Premier britannico, Boris Johnson, intervenendo alla Camera dei Comuni in merito alla revoca delle restrizioni. “E’ una responsabilità sociale. Rinviare la riapertura del Paese a settembre coincide con l’arrivo del freddo, quindi ora è il momento giusto per procedere“, ha precisato Johnson.

Impostazioni privacy