Il bus della discordia: La Figc risponde al prefetto Piantedosi. Toni pacati ma fermi da parte della Federazione Giuoco Calcio
Il prefetto Piantedosi attacca, la Figc risponde. Se il prefetto attacca direttamente Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini , rei, secondo l’autorità, di aver oltremodo spinto per la soluzione del bus scoperto lungo le vie centrali della capitale, rischia di scontrarsi contro un muro insuperabile, quasi quanto quello ammirato durante il trionfale torneo europeo. La Federcalcio risponde pacatamente, ma in maniera ferma, alle accuse del prefetto di aver organizzato dei festeggiamenti non autorizzati.
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Fatta la dovuta premessa che la Federcalcio ha sempre collaborato con le istituzioni, per il rispetto che ad esse va sempre riconosciuto, la nota della Figc sottolinea come il rispetto deve obbligatoriamnete estendersi anche ai tifosi, che del calcio sono la forza trainante. Dopodiché si passa all’analisi della situazione che si era venuta a creare lunedì pomeriggio.
All’arrivo a Palazzo Chigi, vedendo che l’autobus coperto non aveva, in alcun modo, dissuaso migliaia di tifosi che erano scesi in strada, la Federcalcio ha reiterato la sua richiesta alla Prefettura di attraversare le vie centrali della capitale per permettere ai tifosi di salutare i neo campioni d’Europa. Quell’autorizzazione mancata in un primo momento, arriva finalmente, sempre secondo la versione della Federcalcio.
La nota della Federcalcio presenta, però, interessanti e rilevanti differenze rispetto a quanto riferito dal prefetto Piantedosi. Nella nota si specifica che nei giorni precedenti la finale di Wembley, la Federcalcio ha presentato diverse opzioni per i festeggiamenti nella capitale, inclusa la festa in Piazza del Popolo, che avrebbe permesso di tenere più sotto controllo i numerosissimi tifosi e far rispettare molto meglio le norme vigenti anti contagio.
Di fronte ai continui “No” della Prefettura la Federazione aveva quindi deciso di non fare tappa a Roma, ma di organizzare il ritorno della squadra a Firenze presso il Centro Tecnico di Coverciano per poi attuare il tradizionale rompete le righe della delegazione. Sono stati gli inviti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello del premier, Mario Draghi, a far variare completamente il programma previsto.
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“Dopo la cerimonia al Quirinale, su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti la folla nel percorso fino a Palazzo Chigi, è stata reiterata l’istanza per poter utilizzare il bus scoperto”, per una più totale condivisione, con le decine di migliaia di tifosi assiepati lungo le strade della capitale, di una vittoria straordinaria attesa da 53 anni. Il bus della discordia è appena partito, forse siamo solo all’inizio del noioso ed insopportabile scambio di accuse. La sincera speranza, però, è che sia già finito. E che la festa continui.
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