Denise Pipitone, verità e giustizia: anche l’ex pm Maria Angioni firma l’appello

Maria Angioni, ex pm indagata per farse dichiarazioni ai pm, esorta a firmare la petizione online per chiedere verità e giustizia per Denise Pipitone.

Maria Angioni, l’ex pm indagata per false dichiarazioni ai pm durante il processo sul caso di Denise Pipitone, oggi firma l’appello in cui chiede verità e giustizia sulla bimba scomparsa da 17 anni. Proprio lo scorso 18 giugno la Procura di Marsala ha mandato un avviso di garanzia alla Angioni. Allontanata dalla mansione di pubblico ministero, oggi la donna lavora come giudice del lavoro a Sassari.

Alcuni fatti però non corrispondono a verità, ma la dottoressa Angioni risponde alle accuase affermando che era impossibile ricordare alla perfezione ogni singolo avvenimento e, proprio per questo, durante l’incontro dove era stata sentita a sommarie informazioni,

L’avviso di garanzia era scattato perché, trattandosi di fatti avvenuti tra ottobre 2004 e luglio 2005, l’aveva dichiarato ai pm Roberto Piscitello e Giuliana Rana che in caso di incongruenze tecniche, avrebbero fatto fede gli atti dell’inchiesta che lei stessa aveva guidato dall’ottobre del 2004.

Inoltre Maria Angioni si era più volte esposta sul caso Pipitone, infatti in una diretta televisiva ha denunciato la rete di protezione intorno alla famiglia Pulizzi-Corona e aveva riferito di alcuni sospettati del rapimento della piccola Denise Pipitone. La famiglia della bambina scomparsa nel 2004  a Mazara del Vallo, sapeva però di essere interceta grazie alla connivenza di esponenti della polizia giudiziaria.

Ma la donna non molla, e ribadisce lo scorso 10 luglio, la sua presa di posizione sul caso, in cui cerca verità e giustizia sulla scomparsa di Denise. E sul suo profilo Facebook compare uno stato in cui la donna usa parole molto dure rispetto al processo: “Se ritrattassi e, abiurando, dichiarassi che quanto ho detto al pm non è vero, il procedimento penale a mio carico si chiuderebbe subito”, poi la donna l’ex pm conclude, “Io voglio il processo, è una cosa che devo, a me e a tante altre persone che hanno diritto a giustizia e verità”.

La firma di Maria Angioni alla petizione su Denise Pipitone

Il 22 luglio compare sul sito charge.org, dove è possibile firmare appelli online per le cause più svariate: dalle proteste sulla tassazione degli assorbenti, alla pressione al governo per far riaprire i teatri dopo le chiusure a causa del Covid-19. Una particolare compare quel giorno avviata da Valentina Vacca, una sostenitrice del caso Pipitone, e anche lei parte di un movimento che velocemente e fortemente si è insidiato sul web. La donna in una pagina Facebook dedicata proprio alla ricerca di Denise chiamata “Missing Denise Pipitone” riaccende il dibattito pubblico sulla questione, aprendo una petizione gratuita. (clicca qui per accedere alla petizione) rivolta a: Sergio Mattarella, Marta Cartabia, Alessia Morani (PD), Giuseppe Sala, Carmelo Miceli, Attilio Fontata, Regione Lombardia, Consiglio Regionali Lombardia, A tutti i deputati, Nicola Morra (Presidente commissione Antimafia) ed Ermini David (Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura).

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Dunque Maria Angioni sul suo profilo Facebook incita i suoi amici a firmare la petizione, e insieme ai sostenitori chiederanno di illuminare il 1 settembre, giorno della scomparsa di Denise Pipitone, le facciate del “Pirellone”, cioè il  grattacielo Pirelli è l’edificio di Milano dove ha sede il Consiglio regionale della Lombardi. Il gesto chiesto dall’ex pm è un simbolo per chiedere verità e giustizia sul buio che da 17 anni attanaglia la famiglia della piccola Denise.

 

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