A distanza di dodici anni dall’improvvisa scomparsa di Paolo Barlera la Virtus Bologna basket piange la fine di un’altra giovane vita, quella di Emanuele Pederzini
![Emanuele Pederzini](https://www.ck12.it/wp-content/uploads/2021/08/Emanuele-Pederzini.jpg)
Bologna, la basket city per eccellenza vista la contemporanea presenza della Virtus e della Fortitudo, è costretta, a distanza di dodici anni, a vivere di nuovo la stessa tragedia. A Natale del 2009 la giovane promessa della Virtus Paolo Barlera perse la vita a causa di una leucemia.
Ad agosto 2021, precisamente la sera di sabato 8, il giovane Emanuele Pederzini, 25 anni, è morto in circostanza analoghe lasciando nei familiari, negli amici e nel mondo del basket felsineo un vuoto incolmabile.
E’ la stessa Virtus Bologna, attraverso i proprio account social, a diffondere la tragica notizia seguita a ruota dalla Veni Basket, la sua attuale squadra sul cui sito campeggia ancora fiero e forte come componente del roster dal campionato di Serie D regionale. Ma più passano le ore e più la tragica notizia compie il giro della capoluogo emiliano coinvolgendo tutti i club con i quali Pede ha avuto modo di giocare e di farsi apprezzare.
La tragica scomparsa di Emanuele Pederzini
Dalla Benedetto XIV Cento alla 4 Torri Ferrara passando per la PSA di Modena, la BSL San Lazzaro e Guelfo Basket tutti club che hanno avuto la fortuna di apprezzare la qualità cestistiche e umane del ragazzo.
Ragazzo che, a soli 17 anni, nel 2012, era diventato campione d’Italia Under 17 con la Virtus in squadra con Adam Pechacek ora centro del Karlsruhe nella Basketball-Bundesliga e titolare inamovibile della Nazionale della Repubblica Ceca. E soprattutto con Simone Fontecchio del Saski Baskonia l’ala piccola della Nazionale di Romeo Sacchetti che alla recenti Olimpiadi di Tokyo 2020 ha giocato un ruolo decisivo nell’ottimo percorso degli azzurri.
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Con tutti i ragazzi di quel meraviglioso gruppo da Largo a Serravalli, da Tassinari a Consolini Emanuele Pederzini aveva conservato un legame stretto e profondo. Ne sono la riprova le migliaia di messaggi social che da ieri attraversano la rete.