Caduta di Kabul: l’ambasciata americana avvertì Blinken

L’ambasciata americana mise in guardia il segretario di Stato Usa Blinken del crollo imminente della situazione in Afghanistan e della presa di Kabul. A riportarlo è il Wall Street Journal. A confermarlo sono i documenti che dimostrerebbero che gli Stati Uniti avrebbero ignorato l’allarme, pur essendo a conoscenza dei rischi.

WASHINGTON, DC – Antony Blinken (Photo by Chip Somodevilla/Getty Images)

Due fonti hanno riferito al Wall Street Journal, una informazione, secondo cui, ventitré funzionari dell’ambasciata americana a Kabul avrebbero informato il segretario di Stato Blinken, di un rischio di collasso imminente dello Stato afghano e delle sue forze di difesa militari, già il 13 luglio scorso. L’allarme veniva lanciato sulle conseguenze che il ritiro delle truppe americane avrebbe provocato. Le prove verrebbero confermate da un documento riservato.

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L’inchiesta spiega come, il documento venne inviato a Blinken e a Salman Ahmad, direttore per la pianificazione politica. Il documento secondo il giornale, fu letto dal segretario di Stato Usa. Il documento rappresenta la prova schiacciante che l’allarme era già stato lanciato e che gli Usa erano al corrente dei rischi imminenti in Afghanistan. Inoltre, come spiegano le fonti, il documento conteneva indicazioni sul contenimento della crisi e consigli su come garantire in sicurezza le evacuazioni. Al momento il portavoce del dipartimento di Stato, non ha parlato ai media ma sì è limitato ha dire che tutti i documenti vengono letti attentamente da Blinken.

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Il documento è adesso nettamente una spina nel fianco dell’amministrazione Biden e smentisce le affermazioni del capo di stato maggiore Usa Mark Milley – che aveva affermato che “nessun elemento indicava un crollo così veloce del governo”. Per evitare il caos, i funzionari dell’ambasciata avevano anche avvertito gli Usa della necessità di iniziare a raccogliere i dati degli afghani che avevano collaborato con gli Stati Uniti e gli alleati e che potevano trovare asilo negli Usa, per evitare quello che alla fine si è rivelato essere un grave errore. Adesso gli Stati Uniti dovranno in qualche modo far chiarezza sulle responsabilità della debacle – un compito affidato dal Congresso a tre diverse commissioni.

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