Paralimpiadi, finale 100 metri donne: Sabatini oro, tripletta azzurra

Le Paralimpiadi di Tokyo sorridono all’Italia, la finale dei 100 metri donne: Sabatini oro e record del mondo, tripletta azzurra.

(Lintao Zhang/Getty Images)

Martina Caironi e Ambra Sabatini: erano loro le favorite d’obbligo per la finale dei 100 metri piani classe T63. Le due azzurre sono le atlete paralimpiche più veloci al mondo e oggi avevano un’opportunità in più per dimostrarlo. Già nelle batterie, hanno riscritto la storia con la terza italiana, Monica Contrafatto, a fare da outsider. Quello che è accaduto nella notte italiana, in mattinata a Tokyo, ha davvero dell’incredibile.

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Nella prima batteria erano inserite Ambra Sabatini e Monica Contrafatto: la 19enne – che è rimasta vittima nel 2019 di un grave incidente di moto e oggi corre con una protesi – ha migliorato il suo stesso record del mondo abbassandolo a 14″39, con la Contrafatto seconda in 14″72. Quanti credevano che fosse finita lì si sono dovuti ricredere dopo qualche minuto.

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Nella seconda delle batterie, infatti, ai nastri di partenza c’è Martina Caironi, sicuramente in parte delusa da quel secondo posto nel salto in lungo, registrato peraltro sotto una pioggia battente, che non ha fermato l’australiana Vanessa Low, la quale ha migliorato il suo stesso record mondiale due volte in una finale. La Caironi questa mattina ha corso in 14″37, migliorando di due centesimi il record della sua connazionale.

Solo loro dunque potevano perdere la finale di oggi pomeriggio, attesissima dal pubblico italiano, in una giornata in cui la selezione azzurra si era preso un solo argento, nel tiro con l’arco, ma in una rassegna paralimpica in cui sono stati stabiliti record su record. Un duello da brividi tra Caironi e Sabatini, passato, presente e futuro dell’atletica azzurra. Alla fine, la Sabatini è troppo forte per tutte: 14 secondi e 11 è il nuovo record del mondo, 26 centesimi più veloce di quanto corso da Martina Caironi stamattina. La veterana azzurra è seconda, terzo posto per Monica Contrafatto, un podio tutto azzurro che passerà alla storia. Anzi che è già storia.

 

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