La rivoluzione green delle navi senza equipaggio

Questa è l’era in cui il peggioramento delle condizioni ambientali della Terra sta spingendo tutti ad attuare uno sforzo per far si che la crisi ambientale non arrivi al punto di non ritorno. E se molti governi sono anni luce indietro, dall’altra parte, sono molti i privati e le società, soprattutto startup nel Nord Europa, a puntare su la rivoluzione sostenibile delle navi green. È questo è il caso delle navi senza equipaggio (unmanned surface vehicle), pronte a “salpare” per apportare un grande progresso nel campo della ricerca scientifica. 

(Screenshot start-up XOCEAN)

Il costo per la ricerca scientifica oceanica ricorre spesso a navi pesanti, con costi spesso esorbitanti anche dal punto di vista ambientale. Alcune startup, e tra queste l’irlandese XOCEAN, hanno lanciato una nuova idea di navigazione, in supporto alla ricerca scientifica: piccole imbarcazioni, grandi al massimo quanto un’auto utilitaria, dotate di sensori per rilevare e comunicare, attraverso i satelliti, i dati raccolti durante la navigazione oceanica. La rivoluzione di questa flotta sta proprio nel tipo di alimentazione. Le navi viaggiano grazie ad una batteria ricaricata tramite i pannelli solari e riescono a misurare la profondità del mare, attraverso impulsi sonori, ma anche la temperatura, sia dell’aria, sia dell’acqua.

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La startup XOCEAN, spiega la CNN, ha spiegato che questi veicoli marini, hanno una capacità di ridurre le emissioni di carbonio di ben 1000 volte, rispetto ad altri tipi di imbarcazioni. Inoltre, affermano gli autori del progetto, questo aumenterebbe anche la sicurezza, considerando il fatto che il rischio dell’equipaggio sarebbe nullo, soprattutto per quanto riguarda il rischio azzerato per l’uomo nei luoghi difficilmente esplorabili. La società è stata fondata nel 2017 e, spiega la CNN, ad oggi, riferisce XOCEAN, la flotta della società ha realizzato 30.000 ore di navigazione e ha lanciato più di 100 progetti. Le imbarcazioni di XOCEAN, sono già state utilizzate per raccogliere dati sugli ecosistemi marini e per il monitoraggio ambientale, ma anche nel settore del gas e del petrolio, per raggiungere gli oleodotti.

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Il settore unmanned surface vehicle dovrebbe subire un’impennata entro il 2030, raggiungendo un valore di 3 trilioni di dollari, come spiega la CNN Business. Già in un anno la XOCEAN ha avuto un incremento dei dipendenti, da 20 ai 112 di oggi. Altre aziende già avanti con i progetti e con la capacità di produzione sono L3Harris, che ha fornito navi alla Marina Militare degli Stati Uniti – ma anche Saildrone e Ocean Infinity, aziende leader nella progettazione di navi senza equipaggio. Per le navi cargo la rivoluzione è stata invece promossa dall’azienda chimica norvegese Yara International che ha dato vita alla prima nave portacontainer completamente elettrica. L’unico grande scoglio, rimane per tutte queste aziende, l’implementazione di nuove norme nel diritto internazionale del mare.

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