Vasco Rossi: “Ha tradito la mia amicizia”, condannato l’ex manager

Il rocker Vasco Rossi parte civile in tribunale: “Ha tradito la mia amicizia”, condannato l’ex manager Stefano Salvati.

(Instagram)

Una vicenda che va avanti da tempo e che forse ora arriva a una svolta, anche se non c’è ancora la parola fine. Stiamo parlando di un caso giudiziario quasi kafkiano, che vede sul banco degli imputati un noto regista di film e videoclip, accusato di aver provato a dichiarare il falso nei confronti di uno dei più grandi cantautori italiani viventi. Da una parte, infatti, c’è Stefano Salvati, dall’altra Vasco Rossi.

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In mezzo un contratto da centinaia di migliaia di euro che il cantautore sostiene di non aver mai stipulato, anche se a quanto pare la sua firma ci sarebbe. Stefano Salvati, bolognese, non è certo l’ultimo arrivato e nel suo curriculum ci sono decine di videoclip, oltre ad alcuni film, per la verità di certo non indimenticabili. Tra questi, l’iconico ‘Jolly Blu’ ispirato alle vicende degli 883 e ‘Albakiara’, che invece trae spunto dal brano di Vasco Rossi.

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Chi è Stefano Salvati, ex manager di Vasco Rossi e di cosa è accusato

Con Vasco Rossi la collaborazione è stata davvero duratura ed è iniziata addirittura nel 1989 con “Domenica Lunatica”. Nel 2005 ha diretto il movie clip È solo un rock’n’roll show e in precedenza è stato l’aiuto regista di Roman Polanski nel videoclip de Gli Angeli. Ideatore dello spettacolo de “L’altra metà del cielo”, con colonne sonore di Vasco Rossi, è anche impegnato nella drammaturgia dello stesso spettacolo. Tra il 2012 e il 2013, è il manager del cantautore di Zocca. Poi qualcosa in quel meccanismo si rompe, ma di certo non finisce lì la carriera di Stefano Salvati, che di recente ha ancora collaborato con Gino Paoli.

Con Vasco i rapporti si sono interrotti nel 2013: “C’erano però difficoltà con gli altri, non si riusciva a integrare con la squadra”, ha detto il cantante durante il processo in cui Salvati è sotto accusa per falso. Di fatto, Salvati citò in giudizio civile il cantante chiedendo sei milioni in 30 anni e sostenendo di avere un contratto firmato e disatteso, mentre Vasco Rossi lo querelò sostenendo invece che quel contratto era falso. Morale della favola: il rocker al processo spiegò di aver dato 400mila euro in un anno a Salvati e di essersi “sentito tradito nell’amicizia”. Ieri in Appello, Salvati è stato condannato a due anni con pena sospesa, a patto che versi al rocker 10mila euro. Soldi che Vasco Rossi ha da tempo spiegato che andranno in beneficenza alla comunità Abele di don Luigi Ciotti.

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