Laura Ziliani, spunta il movente del delitto: ecco perché l’hanno uccisa

Il caso dell’omicidio terribile di Laura Ziliani, spunta il movente del delitto: ecco perché l’hanno uccisa.

Laura Ziliani (Facebook)

Si torna a parlare del caso di Laura Ziliani, la vigilessa uccisa per il cui delitto sono accusate formalmente le due figlie e il fidanzato di una di loro. La ricostruzione di queste ore riguarda in particolare il movente di questo terribile omicidio. Sono infatti in molti a chiedersi cosa abbia spinto le due giovani donne a uccidere la loro mamma in maniera così atroce.

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Il caso che sta facendo discutere in questi giorni l’opinione pubblica viene affrontato in queste ore dalla trasmissione Storie Italiane, in onda su Raiuno. Nel corso dell’ultima puntata del programma che si occupa anche di casi di attualità, si è tornati a parlare di quello che è uno dei nodi chiave dietro a questo delitto e che secondo quanto si apprende sarebbe legato al patrimonio della donna.

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Perché è stata uccisa Laura Ziliani? Ecco la ricostruzione

laura ziliani, indagate due figlie per omicidio

A conti fatti, viene spiegato in diretta su Raiuno, la donna aveva ereditato dal marito, venuto a mancare nel 2012, terreni e immobili il cui valore sarebbe di circa 3 milioni di euro. Una proprietà su cui figlie e genero avevano a quanto pare messo gli occhi. Quello che gli inquirenti cercano di capire è come mai, se i due terzi del patrimonio erano intestati alle figlie della donna, queste bramassero così tanto di arrivare subito a detenere quel terzo mancante nel fabbisogno di Laura Ziliani.

In questo contesto, sembra di fondamentale importanza il ruolo di Mirto Milani, il quale avrebbe avuto la fiducia di entrambe le sorelle e addirittura si sospetta che possa aver avuto anche una relazione con entrambe. Anche Laura Ziliani, da quanto emerge, era comunque legata a Milani e si fidava di lui. Un ruolo su cui si cerca di fare luce è anche quello della mamma di Mirto Milani, anche se la donna non sarebbe indagata. Un’altra ipotesi è che la vittima voleva intestare una delle case alla terza figlia, non coinvolta nel delitto e questo avrebbe scatenato la follia omicida delle altre due.

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