Violenza sessuale sulle donne, le calciatrici fermano la partita

Violenza sessuale sulle donne, dopo le accuse ai danni di un allenatore della massima serie americane, stop alla gara

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È stata una sospensione momentanea di un solo minuto, un’azione concordata da parte di entrambe le squadre in campo, ma è alto il valore simbolico. Una partita di calcio professionistico femminile negli Stati Uniti ieri è stata fermata in segno di solidarietà per le ex calciatrice della massima serie contro le presunte violenze che hanno aperto uno squarcio nel soccer americano delle donne.

Durante la gara di ieri tra il Washington Spirit e Gotham Fc al sesto minuto la partita è stata sospesa: tutte le giocatrici si sono riunite a centrocampo e si sono abbracciate, formando un cerchio vicino al dischetto.

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Il sesto minuto non è un caso perché sei sono gli anni passati dai presunti abusi emersi la settimana scorsa. Uno su tutti riguarda l’ex allenatore del North Carolina Courage Paul Riley. Inglese, 58enne, è stato esonerato dopo le accuse nei suoi confronti mosse da due sue ex giocatrici tramite il giornale The Athletic.

Violenza sessuale sulle donne, scandalo nel calcio femminile Usa

Paul Riley è stato accusato da Farrelly di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali quando giocava nel Philadelphia Independence e di essersi dovuta baciare invece con Mana Shim a casa di lui nel 2015.

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Dopo queste rivelazioni ci sono stati i primi effetti nel mondo del governo del calcio femminile a stelle e strisce: la commissaria della National women’s soccer league, Lisa Baird, si è dimessa così come Steve Baldwin, presidente del Washington Spirit dopo l’esonero del tecnico Richie Burke, accusato anche lui di moleste dopo un’inchiesta condotta dal sindacato Nwsl.

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