Treviso, morto Ado Campeol: addio al papà del Tiramisù

Treviso dice addio allo storico ristoratore Ado Campeol: negli anni Sessanta nella cucina del suo rinomato locale, “Le Beccherie”, fu inventato il Tiramisù.

Lutto nel mondo dell’arte culinaria italiana. È morto all’età di 93 anni Ado Campeol, patron dello storico ristorante di Treviso “Le Beccherie”, rilevato dalla sua famiglia negli anni Quaranta. Proprio al suo locale viene affidata ormai all’unanimità la paternità del Tiramisù, tra i dolci al cucchiaio più famosi e amati anche oltre i confini del nostro Paese.

morto aldo campeol, ideatore del tiramisù

Campeol lascia la moglie Alba e i due figli Carlo e Marina. Fino al 2014 ha guidato il ristorante, situato in piazza Giannino Ancillotto, per poi venderlo all’imprenditore Paolo Lai dopo averci lavorato per ben sessant’anni. Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso il proprio cordoglio per la triste notizia sottolineando che Treviso perde una stella della sua storia enogastronomica.

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“Le sue Beccherie hanno attraversato decenni della trevigianità migliore – ha detto – fatta di accoglienza e qualità”. Lo storico patron del ristorante era noto anche per aver guidato per anni l’associazione dei ristoratori della Marca e per essere stato presidente provinciale della Fipe. Il suo funerale verrà celebrato martedì 2 novembre alle 15 nel Duomo di Treviso.

Ado Campeol e la nascita del Tiramisù

La famiglia Campeol non brevettò l’invenzione del Tiramisù e per questo motivo in tanti negli anni hanno provato a rivendicarne l’idea attraverso varie ricette. Tuttavia a confermare la paternità dell’amato dolce è stato il gastronomo Giuseppe Maffioli nel 1981, il quale ha storicizzato la sua nascita precisamente a “Le Beccherie”. La ricetta originale è poi stata depositata solo dieci anni fa attraverso un atto notarile presso l’Accademia Italiana della Cucina.

morto aldo campeol, ideatore del tiramisù

Non tutti sanno che il Tiramisù non è stato creato volutamente: la sua invenzione è arrivata negli anni Sessanta in maniera del tutto inaspettata, con il contributo decisivo della moglie di Ado Campesol e dello chef Roberto Lunguanotto. Durante la preparazione di un gelato alla vaniglia, un po’ di mascarpone finì accidentalmente nell’impasto di uova e zucchero e, assaggiando il cucchiaio “sporco”, il cuoco ne rimase estasiato.

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Per sperimentare qualcosa di nuovo, furono poi aggiunti alla composizione casuale alcuni savoiardi intinti nel caffè amaro. A partire dal 1972 il Tiramisù fu ufficialmente inserito nel menù: lasciato riposare in frigo per alcune ore, iniziò ad essere servito ai clienti de “Le Beccherie” con una spolverata di cacao, deliziando il loro palato. In poco tempo diventò uno dei maggiori successi dolciari italiani.

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