Don Francesco Pieri è diventato noto per le sue dichiarazioni sui social contrari a ogni forma di apertura verso il mondo omosessuale
È presbitero della diocesi di Bologna e più di una volta attraverso il proprio profilo Facebook ha manifestato la sua disapprovazione quando ha appreso di alcune notizie riguardante il mondo Lgbt.
![Francesco Pieri](https://www.ck12.it/wp-content/uploads/2021/12/Don-Francesco-Pieri-screen-YouTube.jpg)
Per fare un esempio, disse di essere contrario al servizio gratuito dell’uso dei ormoni per cambiare sesso previsto in Emilia Romagna. Questa sera a Le Iene ci sarà il confronto tra lui e Don Giulio Mignani, parroco di Bonassola, in provincia di La Spezia, che, al contrario, è noto per le sue posizioni più prograssiste.
Si schierà infatti a favore della benedizione per le persone dello stesso sesso e in occasione della domenica delle Palme del 2020, annunciò che se non avesse avuto la possibilità di benedire coppie gay, non l’avrebbe fatto per i ramoscelli d’ulivo.
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Francesco Pieri: “Bonino come Riina”
Gli scivoloni e le parole che hanno provocato scalpore da parte del Don non mancano. Quatto anni fa sempre su Facebook paragonò l’impegno civile di Emma Bonino a favore dell’aborto ai crimini mafia.
![](https://www.ck12.it/wp-content/uploads/2021/12/Post-pubblicato-sulla-pagina-Facebook-di-Francesco-Pieri-nel-novembre-2017.jpg)
“Ha più morti innocenti sulla coscienza Totò Riina o Emma Bonino?”, scrisse, avviando le polemiche con molte reazioni di tante persone che lo ritenevano inadatto a insegnare presso la Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna.
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Citando le decisioni del Concilio Vaticano II, don Pieri nei commenti al post scrisse che “Moralmente non c’è differenza” perché la gande assise ecclesiastica del 1958-1962 con il testo Gaudium et spes considera l’aborto un “genocidio, omicidio volontario” insieme ad altri. Ma, sottolineò, “vedo meno gente disposta a indignarsi e schierarsi per ‘questi’ innocenti”.