I dati della Confcommercio disegnano un 2021 con meno 120 mln presenze rispetto al 2019. Sangalli: “Il governo adotti misure urgenti”.
Confcommercio lancia l’allarme sul turismo. Un calo ben visibile che dimostra come il settore stia patendo. Spero che il governo prenda provvedimenti a favore di un settore tra i più colpiti: quello turistico”. È stato lo stesso presidente della Federalberghi di Roma Giuseppe Roscioli che ai microfoni dell’Ansa ha auspicato che il governo prenda delle misure a favore dell’intero settore.
Sono state molte le strutture alberghiere che hanno deciso di chiudere durante le festività. La Confcommercio parla di un’assenza di 60 mila arrivi rispetto al 2019 e di 120 milioni di presenze. Altro dato negativo è quello di meno 13 milioni per quanto riguarda i viaggi degli italiani tra Natale, Capodanno ed Epifania.
Il presidente della Confcommercio Sangalli ha chiesto al governo molti “più sostegni, la proroga della cassa integrazione e adeguate moratorie fiscali. Non è pensabile – ha poi specificato, un’economia italiana senza il traino fondamentale del turismo”.
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L’analisi della Confcommercio è stata condotta con la collaborazione della SWG, incroci di dati Istat e quelli di Bankitalia. Per queste vacanze erano 25 milioni le partenze programmate dai cittadini italiani, oggi, 5 milioni di queste prenotazioni sono state cancellate e altri 5,3 milioni hanno invece subito delle modifiche.
Molti hanno scelto di cambiare le date o di ridurre i giorni di permanenza; altri hanno invece modificato la destinazione, avvicinandosi. Sono invece 7 milioni le prenotazioni che al momento rimangono sospese, in attesa di una decisione.
Confcommercio ha parlato, come spiega L’Ansa, di una “crescita esponenziale negli ultimi giorni delle disdette nella ristorazione e la drammatica situazione del settore dell’intrattenimento con la chiusura delle attività”.
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Nella nota diramata dalla Confcommercio si legge che “è evidente che il Governo deve sostenere in particolare queste componenti della filiera turistica adottando misure sugli ammortizzatori sociali, senza aggravi di costo per le imprese, e sull’accesso al credito, ma anche interventi fiscali e di contributi a fondo perduto parametrati alle perdite subite”.
Il Covid preoccupa così i settori che erano in ripresa. Questo evidenzia una notevole minaccia per l’economia italiana, che arranca ancora sotto i colpi della pandemia; il rialzo dei contagi inoltre sta catapultando nuovamente gli italiani della paura di nuove chiusure e nuove restrizioni.