Il professor Bassetti non ci sta: “L’Italia è diventata un tamponificio!”

In passato il professor Matteo Bassetti ci ha già abituato a dichiarazioni più o meno roboanti. Ma, tutto sommato, il virologo si è sempre mantenuto in linea con i diktat del Governo e dell’autorità sanitaria. Questa volta però il professore sembra particolarmente arrabbiato. “L’Italia è diventata un tamponificio e sarà difficile uscirne”.

Il monito di Matteo Bassetti è chiaro. Bisogna evitare che l’Italia si immobilizzi a causa dei tamponi. C’è di sicuro un utilizzo spropositato di tamponi in questi ultimi giorni da parte della popolazione, e di conseguenza si bloccano farmacie, laboratori di analisi e ospedali. “Tra qualche giorno rischiamo di avere dieci milioni di italiani a casa”, avverte il virologo. Come uscirne? Secondo Bassetti c’è bisogno di nuove regole sulla quarantena.

Tamponificio Italia

Bassetti: “L’Italia è diventata un tamponificio” (Getty)

L’Italia è diventata un tamponificio. Che cosa vuol dire? Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, si sente di criticare e denunciare l’assurda corsa ai tamponi che si è scatenata nel nostro Paese, specie durante le feste natalizie. Questo abuso di tamponi, infatti, rischia di mandare in tilt il già claudicante sistema dei test. E di conseguenza inguaiare anche il tracciamento, che è essenziale per monitorare l’andamento della pandemia.

Bassetti contro Figliuolo

Il professor Bassetti contro i tamponi indiscriminati

Quindi, da una parte abbiamo il generale Francesco Figliuolo che minimizza sulle code davanti alla farmacie, e dall’altra c’è Bassetti che trova ingiustificabile il fatto che il nostro Paese si sia trasformato in un grande tamponificio.

Secondo Figliuolo gli italiani stanno in fila per il Black Friday, e quindi possono farlo anche per il tampone. Per Bassetti no. Il virologo denuncia il ricorso smodato e autoimposto al tampone, perché paventa una paralisi per l’intero sistema.

“Il tampone dovrebbe rimanere un presidio richiesto dal medico”, ha spiegato il medico genovese. “E il medico è l’unico in grado di saper poi trattare un positivo o un contatto”. Qui, invece, si stanno diffondendo “false patenti di tranquillità”, soprattutto con i tamponi rapidi con cui si hanno fino al 40% di falsi negativi.

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