Morta la scrittrice Keri Hulme: nel 1985 vinse il Booker Prize

Si è spenta all’età di 74 anni la scrittrice e poetessa neozelandese Keri Hulme, salita alla ribalta grazie al romanzo The Bone People, pubblicato nel 1984.

Keri Hulme, prima autrice neozelandese a vincere il prestigioso Booker Prize, è morta lunedì 27 dicembre nella sua casa di Waimate, nel Canterbury. Nata a Christchurch nel 1947 da madre di origini Maori e padre scozzese, aveva 74 anni. Per gran parte della vita ha vissuto a Ōkārito, piccolo insediamento sulla costa occidentale dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda.

morta keri hulme
(screenshot video)

Hulme negli anni ha scritto diversi racconti e realizzato varie raccolte di poesie. È stato però il suo primo e unico romanzo, intitolato The Bone People, ad aggiudicarsi nel 1985 il Booker Prize, premio letterario istituito nel 1968 e assegnato ogni anno al miglior romanzo scritto in inglese e pubblicato nel Regno Unito.

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Il libro tratta una storia insolita e controversa, suddivisa in due sezioni narrative, con i personaggi che tra violenza e paura cercano di capire cosa sia l’amore e come trovarlo. Il protagonista principale è un solitario artista di origini Maori di nome Kerewin Holmes, secondo diversi critici un alter ego della scrittrice.

Morta Keri Hulme: la vittoria del Booker Prize

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Descritto come un esempio unico del realismo magico Maori, The Bone People fu per tanto tempo respinto dagli editori neozelandesi, fino a quando nel 1984 fu rilevato da una piccola casa editrice, Spiral, che gli diede una tiratura iniziale di 2mila copie.

Da quel momento il romanzo conquistò ampi consensi, arrivando a vendere oltre un milione di copie e ad essere tradotto in nove lingue. Keri Hulme non si aspettava di vincere il Booker Prize, tanto che non partecipò nemmeno alla cerimonia di proclamazione a Londra. Così fu informata di aver vinto il prestigioso premio via telefono: “Mi state prendendo in giro, non è vero – aveva risposto sorpresa – è incredibile”.

Il nipote dell’autrice, Matthew Salmons, ha raccontato al giornale online neozelandese Stuff che la scrittrice, nonostante il successo del suo libro, non è mai stata interessata alla fama. “Lei è sempre stata una narratrice – ha sottolineato – voleva solo condividere le sue storie”.

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