TV italiana sotto choc: morto Paolo Calissano, le cause

Il mondo della TV italiana sotto choc: trovato morto l’attore Paolo Calissano, le cause del decesso.

L’attore genovese Paolo Calissano, volto celebre di tante fiction di successo soprattutto a cavallo tra fine anni Novanta e inizi Duemila, è stato rinvenuto privo di vita nella sua abitazione romana. Aveva solo 54 anni e le cause del suo decesso sembrano legate a un eccessivo consumo di psicofarmaci.

Stando a quanto emerso, nell’abitazione nel quartiere Balduina dove viveva, sono state infatti trovate diverse confezioni di medicinali, che sembra che l’attore usasse per combattere il male invisibile chiamato depressione. Una vita conclusasi in maniera tragica, dunque, quella del popolare attore, ricordato per aver recitato il ruolo di protagonista in Vivere.

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L’attore era stato anche la spalla di Barbara D’Urso, nella fiction La dottoressa Giò, e aveva recitato in tante serie tv, soap opera e in generale fiction televisive. Al cinema aveva esordito in Venerdì nero, regia di Aldo Lado, pellicola datata 1993. Da allora e per quasi un decennio era stato presenza fissa soprattutto di popolari fiction tv.

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La drammatica morte di Paolo Calissano: chi era l’attore

L’ultima pellicola sul grande schermo era stata Quello che le ragazze non dicono, regia di Carlo Vanzina, film uscito nel 2000. Invece, la sua ultima apparizione da protagonista in serie tv era datata 2002: era stato protagonista di Per amore. Quindi qualche anno fa, era tornato per un ruolo minore in un episodio della seconda stagione di Non dirlo al mio capo.

Nel 2004 ha partecipato al reality show L’isola dei famosi, ma lascia il programma per un piccolo infortunio poco dopo. L’anno dopo per lui inizia la parabola discendente, legata a fatti di cronaca molto gravi. Ana Lucia Bandeira Bezerra, una donna brasiliana, viene trovata infatti morta per un’overdose di cocaina nell’appartamento di Paolo Calissano a Genova. Lui viene incriminato e in casa sua viene trovata altra droga.

Calissano viene condannato a quattro anni di reclusione, che chiede e ottiene di scontare nella Comunità per tossicodipendenti “Fermata d’Autobus” di Trofarello, quindi torna in libertà grazie all’indulto. L’anno dopo, nel 2008, viene fermato dopo un incidente d’auto: delira e dalle analisi emerge ancora cocaina nel suo sangue. Si tratta dell’epilogo della sua carriera. Una delle sue ultime apparizioni la scorsa estate a una manifestazione estiva a Vietri sul Mare.

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