Glifosato negli alimenti: che brutta scoperta, lo usiamo tutti ogni giorno

Una brutta scoperta per tutti gli amanti di quel cibo. Sembra che anche le migliori marche contengano glifosato: state molto attenti

Glifosato negli alimenti
Glifosato negli alimenti (Pixabay)

Nelle ultime ore sta circolando una notizia negativa per quanto riguarda uno degli alimenti più amati e consumati in tutto il mondo. Oggi come oggi è davvero difficile essere sicuri al % della formulazione di ciò che portiamo in tavola e spesso neanche il costo è un indicatore affidabile.

Per questa contaminazione, infatti, sembra che anche le marche migliori in circolazione abbiano confermato il problema. Ecco di cosa si tratta, come fare e come evitare i problemi: si parla di glifosato.

Glifosato nel tè: contaminazione preoccupante

Tè
Tè (Pixabay)

La rivista francese “60 Millions de Consommateurs” ha voluto analizzare 28 tè (16 di tè nero e 12 di tè verde alla menta) per studiare la presenza di sostanze indesiderate al loro interno. 16 di questi 28 sono stati effettivamente segnalati come contaminati con diverse sostanze, quasi sempre però entro i limiti di legge. Alcune, però, sono sostanze vietate in Europa, soprattutto per quanto riguarda i pesticidi. I tè presi in analisi sono di diverse marche molto diffuse nel nostro continente e, alcune, hanno anche la fama di essere tra le migliori.

Una delle sostanze più riscontrate soprattutto nel té nero è quella del glifosato, trovato in ben 11 bustine su 16. Si tratta di un erbicida molto diffuso, la cui efficacia e bassa tossicità lo rendono uno dei preferiti dagli agricoltori, sin dal momento in cui è stato messo in commercio. Il tè contiene diversi pesticidi, tra cui il glifosato, poiché durante la sua preparazione non viene mai lavato. Questo, inoltre, cresce molto spesso in ambienti caldi e umidi, climi favorevoli anche allo sviluppo di insetti e funghi. Proprio per questo motivo, gli agricoltori usano di gran lunga pesticidi, insetticidi ed erbicidi nelle colture convenzionali.

La IARC di Lione ha classificato il glifosato nel gruppo 2A dei cancerogeni, cioè quello dei probabili cancerogeni. Questo significa che ancora non si ha la certezza che un suo consumo frequente possa favorire l’insorgere di problemi di salute, ma che la probabilità c’è. La rivista che ha effettuato lo studio sui tè ha notato come quelli meno contaminati sono quelli provenienti da agricoltura biologica, per cui sarebbe preferibile optare per questi prodotti.

Il problema, infatti, potrebbe presentarsi nel momento in cui siete consumatori assidui di tè. In questo caso potrebbe aver senso scegliere una specifica marca per scongiurare il rischio di problemi di salute.

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