Surgelati, attenzione al pericolo batterico: il gravissimo errore che fanno tutti

Attenzione ai cibi surgelati: potrebbero sviluppare una notevole carica batterica, ecco come tutelarsi a tavola.

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surgelati, pericolo batterico (fonte pexels)

Da ormai molti anni i cibi surgelati rappresentano un valido escamotage per rimpinguare le scorte alimentari a lungo termine in freezer. Panacea per i single incalliti e boa di salvezza per le madri troppo impegnate, talvolta gli alimenti surgelati ci permettono di confezionare pasti veloci e gustosi, senza rinunciare ai principali valori nutritivi.

Si rivela però necessario porre la dovuta cura alla loro conservazione, sia nei freezer industriali dei supermercati, che in quelli di casa: la temperatura è la variante fondamentale per stabilire se il consumo di un alimento è del tutto sicuro, oppure no.

Cibi surgelati, pro e contro: ecco cosa tenere sotto controllo

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cibi surgelati (fonte pexels)

Pratici e spesso pronti all’uso, gli alimenti surgelati consentono di mettere in tavola velocemente pranzo o cena, e il loro consumo nel 2020 è aumentato di un rilevante 5%. I carrelli degli italiani, di conseguenza, sempre più spesso raccolgono questo tipo di prodotti, che si tratti di verdure, carni o sfiziosi manicaretti da buffet.

Di buona norma, gli alimenti surgelati vengono sottoposti a protocolli piuttosto rigidi, che prevedono un metodo di raffreddamento che li conduce alla temperatura di -18°. In questo modo la carica batterica dei cibi viene naturalmente azzerata, mantenendo al contempo le caratteristiche nutritive e organolettiche inalterate. La formazione di cristalli d’acqua al loro interno, infatti, non ne compromette la struttura biologica, mantenendo così standard di qualità piuttosto elevati.

La regola generale prevede che i responsabili di reparto controllino quotidianamente la temperatura degli impianti di refrigerazione, compilando apposite tabelle di monitoraggio. In alcuni casi, però, si possono verificare sviste o improvvise fughe di calore dalle ante lasciate aperte. Sta anche alla responsabilità individuale del consumatore controllare ulteriormente la gradazione segnalata nei frigo industriali, e lo stesso vale per quelli di casa. Temperature superiori ai -18°, infatti, possono riattivare la carica batterica specie nei prodotti di origine animale, provocando ripercussioni a livello gastro-intestinale.

Attenzione anche alla data di scadenza: sebbene i cibi surgelati tendano a deteriorarsi meno velocemente degli alimenti freschi, cerchiamo di prediligere quelli prodotti e confezionati in data più recente. Occhio, infine, alle indicazioni sull’etichetta: spesso i produttori sconsigliano di scongelare, e successivamente ricongelare i cibi prescelti. In questi casi potrebbero verificarsi episodi di tossicità anche di media entità.

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