Titanic | Il dramma di Leo dietro le quinte del film: “Come avere le stampelle”

Titanic: confronto di fuoco dietro le quinte tra Leonardo Di Caprio e il regista James Cameron.

Pochi film, nella storia della cinematografia, possono vantare di aver segnato l’immaginario collettivo come il kolossal Titanic.

Titanic ck12.it
Titanic (fonte youtube)

La pellicola, datata 1997 ad opera del regista James Cameron, resta un gioiellino della settima arte anche a distanza di molti anni, complice le interpretazioni magistrali dell’intero cast, a partire da Leonardo Di Caprio e dall’inseparabile Kate Winslet.

Un film che ha ricalcato le vicende dell’omonimo transatlantico, salpato da Southampton in direzione New York, e naufragato durante il suo viaggio inaugurale il 14 aprile del 1912. James Cameron ha investito lunghi mesi e risorse faraoniche per confezionare una pellicola ormai evergreen, entrata di diritto nei grandi classici del cinema. Per tale ragione, anche la selezione del cast si è rivelata un’operazione certosina. Il suo impatto iniziale con uno sfrontato Di Caprio, infatti, ha rischiato di mandare all’aria l’ingaggio del volto di “Jack” come noi lo conosciamo.

Titanic: volarono scintille tra James Cameron e Leonardo Di Caprio

Pochi sanno che il regista di Titanic nutriva molte riserve sul giovane Leonardo Di Caprio, che nonostante l’età acerba aveva già impressionato critici e pubblico in pellicole come “Buon compleanno Mr Grape”, “Poeti all’inferno” e “La stanza di Marvin”.

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Titanic (fonte youtube)

James Cameron ha raccontato a “GQ” i retroscena all’epoca dei casting. Con tipica sfrontatezza giovanile, Di Caprio aveva sfidato il regista poco prima del provino decisivo: “Vuoi che faccia il provino?“. All’assenso del regista, l’attore californiano replicò: “Io non faccio provini.“. James Cameron, quindi, lo liquidò: “Bene, grazie per essere passato…“. Leonardo Di Caprio tornò quindi sui suoi passi: “Aspetta: vuoi dire che se non faccio il provino non ho la parte?“. Il regista riportò l’ordine dietro alle quinte: “Certo che no. Questo è un film gigantesco che prenderà due anni della mia vita. Tu farai altri cinque film mentre io dovrò occuparmi della post-produzione, quindi non manderò tutto all’aria per aver preso una decisione sbagliata sugli attori. O fai il provino o non ottieni la parte.“.

Il resto appartiene alla storia. Dopo lo scambio di battute, recentemente rievocato dal regista, Leonardo e Kate si diressero sul set, trasfigurandosi nei personaggi che li avrebbero incastonati nell’Olimpo di Hollywood. James Cameron, nonostante il talento del giovane attore, però, serbava la convinzione che l’astro nascente del Titanic fosse rimasto intrappolato nei personaggi interpretati in precedenza. Ruoli sofferti, scomodi e spesso borderline.

E ammonì quindi il giovane attore: “Gli dissi che lui arrivava da una serie di personaggi traumatici e che doveva imparare a reggersi sul proprio baricentro. Basta con tutti questi ruoli, non doveva fare Riccardo III. Doveva fare come James Stewart o Gregory Peck che reggevano la solidità dei loro personaggi. Loro non dovevano zoppicare o parlare con la zeppola. Gli dissi “Quando tu saprai fare come loro, sarai pronto, ma penso che tu ancora non lo sia. Quello di cui parlo è molto più difficile, avere difetti invece è semplice, è come se fossero stampelle“.

Ricorda ancora James Cameron: “Non appena gli dissi questo, qualcosa fece clic nella sua testa e capì che fare il film sarebbe stata una vera sfida. E allora compresi anche il mio errore nei suoi confronti. Non lo avevo stimolato a sufficienza facendogli capire quale fosse il duro lavoro che avrebbe dovuto portarsi sulle spalle. Lui non voleva fare le cose facili.”.

11 premi Oscar dopo, sappiamo per certo che, senza il connubio tra Cameron-Di Caprio-Winslet, il Titanic non sarebbe certamente lo stesso…

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