Preparati se hai un mutuo a tasso variabile: la previsione per i prossimi mesi

Le novità non mancano sul mercato finanziario italiano e internazionale. Mutui a tasso variabile, esaminiamo le previsioni per il resto dell’anno.

Il mercato dei mutui è influenzato da vari fattori a partire dalle tendenze dei tassi di interesse. Riguardo questi ultimi, nell’anno trascorso alcuni cambiamenti sono intervenuti modificando la situazione. Infatti in precedenza le scelte della BCE (Banca centrale europea) erano verso un rialzo dei tassi, al fine di calmierare la spinta dell’inflazione.

cubi con frecce e simbolo percentuale, mutui a tasso variabile tendenza 2025
Preparati se hai un mutuo a tasso variabile: la previsione per i prossimi mesi – ck12.it

Nei mesi trascorsi le cose hanno cominciato a cambiare, con un’inversione di rotta nelle decisioni di Francoforte. I tassi europei hanno iniziato a rallentare e calare, con effetti sui mercati interni dei singoli Paesi. Quindi la scelta BCE di una politica monetaria più moderata per stimolare la crescita economica ha avuto degli effetti positivi.

Tassi variabili, cosa è cambiato e le prospettive

Per molto tempo i tassi variabili sono cresciuti, mettendo in difficoltà famiglie e imprese. Causa principale la spinta verso l’alto dell’Euribor, indice di riferimento dei tassi variabili. Nel corso del 2023 l’indice aveva toccato valori del 3,8%. Tuttavia la discesa degli ultimi mesi è stata decisa e a maggio 2025 si registra un valore del 2,13%.

colonne monete, simbolo percentuale e casetta
Tassi variabili, cosa è cambiato e le prospettive – ck12.it

Le previsioni sono ancora più ottimiste con valori intorno all’1,8% per l’autunno e stabili sotto il 2% per tutto il prossimo anno. La discesa è dovuta al rallentamento dell’inflazione e alla frenata della crescita economica, cui si pone riparo con un costo del denaro più vantaggioso. Quindi i tassi variabili applicati dalle banche stanno diventando molto più convenienti del recente passato.

Al contrario i tassi fissi, legati all’indice Eurirs, registrano un rialzo deciso. L’indice di riferimento è infatti risalito fino al 3,3% nel mese di marzo, per poi stabilizzarsi intorno al 2,76% a maggio, a dimostrazione di una sensibilità maggiore verso le tensioni internazionali. Conseguenza di questi movimento una ripresa del mercato dei tassi variabili.

Ma non ci sono solo questioni di economia internazionale dietro questa tendenza. Le banche hanno abbassato lo spread (costo aggiuntivo applicata dalla banca al tasso base) applicato ai mutui con tasso variabile. L’effetto è che dopo anni la rata iniziale tra mutuo variabile e fisso è quasi identica e in alcuni casi più conveniente per il primo.

La tendenza per i prossimi mesi è per un’ulteriore discesa dell’indice Euribor, che comporterebbe un vantaggio per i mutui variabili. Ma la scelta dei consumatori non dipende solo dal vantaggio immediato dei mutui variabili, occorre valutare anche la capacità di sostenere i rischi, quindi la capacità economica della famiglia a medio e lungo termine.

Bisogna infatti ricordare che se il tasso variabile ha ora una nuova convenienza, la situazione non dura per sempre e si deve essere in grado di affrontare i cambiamenti. Quindi occorre sempre valutare la propria condizione, le tendenze di fondo, oltre il vantaggio immediato.

Gestione cookie