Piero Angela SuperQuark, pubblico sbalordito: “Ma come fa?”

Il pubblico di SuperQuark sbalordito dalla lucidità e dal carismo di Piero Angela, “Ma come fa?”, rispondono Cecchi Paone e Platinette.

(Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

A 91 anni suonati, Piero Angela è ancora il divulgatore scientifico più amato della televisione italiana: l’unico che sembra potergli fare ‘concorrenza’ da questo punto di vista è suo figlio Alberto. Il suo modo di fare televisione, infatti, continua a piacere, nonostante il format possa essere considerato ‘vetusto’. Anche mercoledì scorso, nella sfida contro ‘Come sorelle’, la serie tv in onda su Canale 5, è riuscito a spuntarla per un soffio col suo redivivo ‘SuperQuark’: 2.053.000 telespettatori pari all’11.6% di share per lui contro 1.982.000 con uno share dell’11.4%.

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SuperQuark: il segreto del successo di Piero Angela

Il segreto del successo del conduttore televisivo e del suo SuperQuark sta proprio – probabilmente – nel non avere mai rinnovato la formula della sua trasmissione, rivelatasi anche in questa edizione del programma SuperQuark estremamente vincente. Così, i telespettatori si interrogano sulle grandi capacità di divulgatore scientifico di Piero Angela e tal Enrico da Torino ha scritto alla rubrica di Alessandro Cecchi Paone su NuovoTv, appunto chiedendo quale sia il segreto dietro il grande successo del conduttore, che ha “una lucidità e un carisma senza pari”.

“Non so come ci riesca, ma vorrei ringraziarlo per non essere ancora andato in pensione”, sottolinea il lettore del settimanale NuovoTv. A lui replica Cecchi Paone: “Lo stesso Piero Angela, maestro di tutti noi divulgatori, può spiegare che i lavori fisicamente usuranti devono durare pochi anni, mentre le altre professioni tengono giovani sia il corpo sia la mente delle persone”. Mens sana in corpore sano, dunque, oppure come osserva Mauro Coruzzi in arte Platinette “è una proposta televisiva ottima per forma e contenuti…Ecco perché fa bene guardare Superquark anche durante questa Estate, in cui dobbiamo essere ancora più forti nel non darla vinta all’orrido virus…”.

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