Nuovo Dpcm aggirato seguendo le regole: bar riaperti dopo le 24

Il nuovo Dpcm prevede la chiusura alle ore 24 ma alcune attività l’hanno aggirato rimanendo comunque in regola con il decreto

Fatta la legge trovato l’inganno, si dice. Anche se in questo caso si tratta di un “raggiro” perfettamente legale che sfrutta una mancanza del Decreto della Presidenza del Consiglio. Già si sono verificati più di un episodio di commercianti che sono riusciti a trovare una falla nel decreto e hanno sfruttato la situazione a proprio vantaggio.

A Catanzaro il titolare di un bar aperto 24 ore ha evidenziato che il decreto obbliga la chiusura alle ore 24, ma non dice a che ora è consentito riaprire. E così Aldo Manoiero, titolare di un bar 24 h nella città calabrese, ha chiuso a mezzanotte del 14 ottobre ma ha riaperto un quarto d’ora dopo dunque il giorno 15.

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Nuovo Dpcm aggirato, manca l’orario di riapertura

Dopo qualche minuto dalla riapertura ecco arrivare le forze dell’ordine alle quali Aldo ha fatto notare che non c’è alcune specificazione sull’orario della riapertura, che fosse alle 00.15 o in mattinata e così non è stato multato.

Stessa storia al bar Mavit di fronte la stazione di Bologna. Il decreto prevede la chiusura e la consumazione ai tavoli fino alle 21, orario che dà il via alle uniche attività consentita, ossia l’asporto e la consegna a domicilio. Come a Catanzaro anche questo bar ha la licenza 24 ore su 24 anche se qui c’è un piccola differenza.

La titolare ha deciso di chiudere per un’ora in modo che il personale si possa dedicare alle pulizie e riaprire all’una ma potrebbe anche non farlo. Insomma il bar, scattate le 24, potrebbe cominciare direttamente solo quelle attività consentite.

Una falla questa del Dpcm che non ha, ad esempio, l’ordinanza di De Luca in Campania che consente la riapertura dalle 5, e che probabilmente verrà aggiustata dal governo qualora molti commercianti la dovessero sfruttare.

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