Il governo giapponese guidato da Yoshihide Suga sta prendere una decisione molto grave a livello ambientale, l’acqua radioattiva dello tsunami di Fukushima sarà sversata in mare nel 2022. I dettagli
Ricorderete tutti il terribile tsunami che si abbatté sul Giappone settentrionale nell’ormai lontano 11 marzo 2011. Lo tsunami fu provocato da un violentissimo sisma di magnitudo 9. Uno tsunami potentissimo, come mai si era verificato in Giappone, secondo le statistiche è al quarto posto, a livello mondiale, come livello di distruttività. Onde di quindici metri che si abbatterono con forza sulle coste del nord del Giappone. Il terremoto e il successivo tsunami provocarono un incidente alla centrale nucleare di Fukushima. Il danno ambientale più grave nel nostro pianeta dopo Chernobyl.
Oggi l’intenzione del governo Giapponese è di sversare nell’Oceano Pacifico l’acqua di Fukushima. Quella stessa acqua che fu utilizzata per raffreddare gli impianti dopo il disastro nucleare. L’acqua, a loro avviso decontaminata, verrà sversata in mare nonostante le proteste dei pescatori e degli addetti locali all’industria ittica. Questa operazione è prevista per il giugno del 2022, ovviamente, dopo aver messo a punto le adeguate procedure regolatorie. Secondo l’esecutivo nipponico dalle acque in questione sono state rimosse le principali sostanze radioattive. Sempre secondo le autorità giapponesi grazie al sistema di diluizione, antecedente allo sversamento, le acque così trattate rispetterebbero gli standard internazionali.
La notizia viene rivelata dal rapporto rilasciato da Greenpeace Germania nelle scorse settimane. Nel rapporto si legge che: “Sarà scaricata acqua contaminata nell’Oceano Pacifico” . Secondo Greenpeace, nonostante la dichiarata decontaminazione, saranno comunque rilasciate in acqua sostanze come lo stronzio-90, il carbonio-14 e altri radionuclidi pericolosi. “E’ una mossa che avrà gravi conseguenze a lungo termine – attacca l’organizzazione eco pacifista – per le comunità e l’ambiente, localmente ma anche a più lungo raggio”.
Molto netta, di contro, la risposta del capo di gabinetto del governo giapponese Katsunobu Kato. “Siamo in ritardo con lo smantellamento – dice Kato – e una decisione sulle acque contaminate a Fukushima sarà presa velocemente e nella massima sicurezza”. Tutto molto bello. Se sarà così davvero non ci saranno danni per la popolazione sia umana che marina. Ma i dubbi sollevati dalle organizzazioni ambientaliste lasciano più di qualche perplessità. E’ effettiva le decontaminazione o è soltanto parziale?
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